Bruciavano plastica con i rifiuti partono le diffide dei vigili urbani

Quel che resta di un falò di rifiuti
Quel che resta di un falò di rifiuti
 
VITTORIO VENETO.
Bruciavano rifiuti all'aperto: alcuni residenti sono stati diffidati dalla polizia locale in seguito a delle segnalazioni da parte di cittadini. Oltre alla multa chi viene sorpreso a bruciare rifiuti rischia la denuncia penale.
 Chi viene sorpreso a bruciare plastica e altri materiali che ardendo sviluppano gas tossici deve essere denunciato d'ufficio dalle forze dell'ordine poiché il gesto assume rilevanza penale. «Abbiamo avuto diverse segnalazioni da parte di cittadini di alcuni casi in zona San Giacomo con roghi di immondizie di vario genere, compresi materiali plastici, tubi di gomma, polistirolo, copertoni e cose simili - ha spiegato l'assessore alla polizia municipale Mario Rosset - I responsabili non sono stati colti in flagranza e quindi non sono stati perseguiti, sono situazioni che spesso avvengono in orari serali e quindi al di fuori dell'orario di servizio della nostra polizia, ma ci sono state delle persone diffidate affinché la cosa non si ripeta». Bruciare sterpaglie e potature è una pratica tradizionale nel mondo agricolo ma se nel fuoco finiscono immondizie o plastiche il falò diventa nocivo. «Se si bruciano rifiuti plastici il fumo contiene diossina, un veleno pericolosissimo, che poi si disperde nell'ambiente. Si tratta di un reato penale». Non è la prima volta che sul territorio vittoriese la polizia locale si imbatte in improvvisati inceneritori all'aria aperta: «Gli ultimi episodi si sono verificati a San Giacomo e in altre aree periferiche della città ma per il passato ci sono arrivate anche segnalazioni per roghi non autorizzati di materiali di scarto in alcuni cantieri, anche in questo caso con emissioni pericolose. Quanto è importante, come si è visto anche in questi ultimi casi, è la collaborazione dei cittadini nella segnalazione delle situazioni fuori norma».

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