Bolasco, l’Università vende l’antica Casa degli Strepiti

CASTELFRANCO. Verso la vendita Casa Rebellato, l’antica Casa degli Strepiti che si trova tra l’area ospedaliera e il complesso di villa Revedin Bolasco. L’Università di Padova, infatti, impegnata in un vorticoso risiko immobiliare nel capoluogo patavino, ha bisogno di liquidità. E ha deciso di stilare un elenco di fabbricati «potenzialmente» in vendita. Non si tratta ancora del passaggio formale di vendita, per il quale servono numerosi atti amministrativi. Ma di un primo, significativo atto amministrativo che va nella direzione della dismissione di Casa degli Strepiti dalla pubblica proprietà.
Il Consiglio di amministrazione dell’Università di Padova ha approvato nei giorni scorsi il Piano triennale di investimento 2015-17, che prevede complessivamente alienazioni per 23,8 milioni di euro e 35,5 milioni di acquisizioni.
Tra gli immobili che fanno parte di questa lista c’è, appunto, Casa Rebellato, altrimenti detta Casa degli Strepiti, acquisita dall’Ateneo patavino alcuni anni fa dal Comune di Castelfranco, che a sua volta l’aveva concessa in comodato all’Azienda sanitaria locale. L’acquisto da parte dell’Università risale al 30 dicembre 2003, attraverso una permuta con la stessa Asl che, in cambio ha ricevuto un terreno adiacente all’area ospedaliera. Casa Rebellato si compone di tre fabbricati. L’edificio era stato realizzato «in aderenza ad una torretta del complesso immobiliare Revedin Bolasco», ed era arrivato in capo all’ateneo dopo la donazione della vedova Bolasco nel dicembre 2012.
Il fabbricato richiede naturalmente un corposo intervento di consolidamento e restauro: per questa ragione la valutazione dell’Agenzia delle Entrate è pari a 1,8 milioni di euro, anche se per procedere al bando di vendita vi sarà bisogno di una stima puntuale e periziata.
Cade dalle nuvole il sindaco Stefano Marcon: «Non ne so assolutamente niente» spiega, sottolineando il corposo investimento che l’Università sta completando nel parco di villa Bolasco e nell’intervento in corso sulla villa stessa. Complessivamente, l’investimento sfiora i sei milioni (in gran parte fondi europei). Lo stato di abbandono di Casa Rebellato è da tempo uno dei temi politici più incandescenti. L’ultimo a prendere posizione era stato il Partito Democratico castellano che aveva sollevato il caso dell’abbandono del fabbricato, uno dei più caratteristici e prestigiosi. Ora la decisione dell’Università che, se da un lato è comprensibile nel suo valore economico, dall’altra pone una seria ipoteca sul futuro pubblico di quel lembo di area Bolasco, proprio in un momento in cui il parco sta affacciandosi a una nuova primavera. (d.f.)
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