Bocconi di mortadella ripieni di stricnina: ottavo cane avvelenato a Riese

RIESE. Bocconi di mortadella con ripieno di stricnina, avvelenato l’ottavo cane a Riese: l’ultima vittima è stato Rei, uno splendido esemplare di Stafford Shire Bull Terrier (valore duemila euro, particolare non secondario), che ieri rischiava di fare la stessa brutta fine di altri sette cani nell’ultimo anno.
Solo la corsa dal veterinario da parte dei proprietari è riuscita a salvarlo da morte certa, seppur in extremis, visto che il medico lo dava già per spacciato. Tutto era cominciato con la consueta passeggiata insieme al padrone: ad un certo punto Rei ha fiutato un involtino di mortadella e lo ha ingerito: mezz’ora dopo era più morto che vivo, ma è stato tentato il tutto per tutto.
E, seppur malconcio, Rei è tornato a casa nel tardo pomeriggio.
Ora tra via Palazzon e via Raspa, dove è avvenuto il fatto, è vera psicosi: sono stati infatti ben sette i cani che hanno fatto una morte atroce per quei bocconi avvelenati. Ma c’è anche il rischio che un bambino possa inavvertitamente toccare quelle esche, con conseguenze letali anche per lui.
Il proprietario di Rei è riuscito ad individuarle e le analisi hanno rivelato che si trattava di stricnina, un veleno potentissimo. «Sono dei granuli che si sciolgono al contatto con il grasso della carne – spiega – e l’effetto è praticamente immediato. Nel nostro caso ce ne siamo potuti accorgere in tempo perché Rei era sempre stato con noi. In altri invece i proprietari si sono ritrovati improvvisamente con l’animale senza vita».
A quanto pare l’anonimo avvelenatore non ce l’ha solo con i cani che gironzolano nei paraggi: «Un vicino si è ritrovato con il cane ammazzato dentro il giardino di casa e l’animale non era mai uscito da qui: evidentemente il boccone avvelenato era stato buttato dentro alla recinzione».
Quale sia il movente di questo serial killer canino rimane un mistero: «Abbiamo segnalato la cosa alle autorità competenti – conclude il proprietario di Rei – hanno messo nella zona dei cartelli con cui si avvisa di stare attenti ad eventuali esche. La speranza è che prima o poi lo prendano con le mani nel sacco e lo inchiodino alle sue responsabilità».
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