Bilancio, Faccin sbatte la porta

Energia Civile e Loris Poloni sono ai ferri corti
Fabio Faccin (Energia Civile)
Fabio Faccin (Energia Civile)
 
MONTEBELLUNA.
Tensioni nella maggioranza ieri mattina nella riunione convocata appositamente per definire gli ultimi particolari del bilancio di previsione che andrà all'esame del consiglio comunale mercoledì e giovedì prossimi. In rotta di collisione soprattutto Energia Civile e Montebelluna Nuova, le due liste civiche che con l'Ulivo formano la maggioranza. Prima che il summit in municipio si concludesse, Fabio Faccin, capogruppo di Energia Civile, ha abbandonato la riunione col viso scuro. Che le cose non stessero andando lisce lo aveva fatto capire l'assessore Edo Cornuda, dello stesso gruppo, che se ne è andato ancora prima. «C'è molta tensione - dice appena fuori del municipio - non sta andando bene. D'altra parte quando si comincia a rompere qualcosa si può usare quanto bostik si vuole ma non si riesce ad aggiustare bene, l'oggetto rimane sempre rotto». E l'oggetto è l'unitarietà d'azione da quando Montebelluna Nuova ha cominciato a differenziarsi su alcune scelte fino all'ultimo clamoroso atto: l'assenza in consiglio senza preavviso al momento di discutere del centro commerciale del Parco delle imprese. A fare da pompiere tra Energia Civile e Montebelluna Nuova ha provato il vicesindaco Franco Andolfato assieme all'assessore al bilancio Claudio De Nadai. Ma non c'erano grandi margini di ricucitura, tanto che ad un certo punto Faccin se ne è andato. E potrebbe far mancare il suo voto, se non addirittura votare contro, al bilancio. «Me ne sono andato - afferma - valuterò al momento del voto finale come pronunciarmi». In rotta di collisione solo con Montebelluna Nuova o anche con il resto della maggioranza? «Con l'Ulivo i rapporti sono sempre stati corretti - risponde il capogruppo di Energia Civile - ora capisco che debbano fare una scelta e i consiglieri di Montebelluna Nuova sono di più». Un consigliere infatti ha Energia Civile, tre ne ha Montebelluna Nuova. Senza questi ultimi si va sotto, senza il voto di Energia Civile invece la maggioranza, seppur risicata a 11, c'è. E da parte di Montebelluna Nuova si garantisce lealtà sul bilancio. (e.f.)

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