Biblioteca, De Longhi salva la maggioranza
Il regolamento passa in extremis. Bacchiega furibondo, Marangon critica: «Troppa fretta»

Sopra Dino De Longhi A destra l’auditorium della biblioteca comunale di Montebelluna
MONTEBELLUNA.
Per il rotto della cuffia è passato il regolamento per l'unica istituzione tra biblioteca e museo. E' stato Dino De Longhi ad assicurare il numero legale, prendendosi la sfuriata di Bacchiega, dopo che la maggioranza aveva fatto venire meno due presenze.
Il tormentone politico dell'estate si è quindi concluso, non senza lasciare per strada ferite da sanare all'interno della maggioranza. E l'assessore Francesco Da Riva chiede di guardare avanti: «L'amministrazione comunale ha lavorato con responsabilità - ha detto - adesso è ora di smetterla con le recriminazioni». Recriminazioni che hanno fatto capolino anche l'altra sera, soprattutto, ma non solo, da parte di Montebelluna Nuova. Assente Piovesan, zitto il capogruppo Poloni, si è assunta il compito di esprimere il disaccordo Nicoletta Menegon, in una dichiarazione di voto che criticava la velocità con cui è stata fatta l'operazione e chiedeva di poter riflettere ulteriormente. Quindi chiedeva che tutto fosse rinviato. Poi è uscita dall'aula e l'assessore Flavio Cima ha tentato inutilmente di convincerla della bontà della scelta della giunta. Che però aveva dei problemi anche nel Pd. Tanto che Francesco Adami è stato in aula, ma non ha partecipato al voto. «Perché - dice - con il Pd contrario e un gruppo di maggioranza a sua volta contrario, era pericoloso forzare la mano». Vista la situazione, le minoranze hanno pensato che fosse il momento giusto per tentare lo sgambetto: tutti fuori dall'aula. Con una eccezione: Dino De Longhi è rimasto, assicurando quell'undicesima presenza necessaria a far votare il nuovo regolamento passato con 8 voti a favore e due astensioni (De Longhi e il capogruppo di Montebelluna Nuova Poloni). Sospiro di sollievo da parte della maggioranza monca, sfuriata di Flavio Bacchiega (gruppo Bellona) contro De Longhi: «Sei la ciambella della maggioranza»: ha inveito. E pensare che su un'operazione del genere tutti erano d'accordo: «Chi può non essere d'accordo sulla razionalizzazione delle risorse? - riflette Benedetto Pinto, capogruppo del Bellona - ma la maggioranza ha voluto calare un atto d'imperio anziché aprire una riflessione con le forze politiche e il personale di museo e biblioteca». Accusa respinta dall'assessore Da Riva: «I gruppi consiliari avevano delibera di giunta e bozza a disposizione fin da settembre».
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