Benito, Nullo e il sosia di “Lui”

«All’esame di maturità del Liceo scientifico Alessandro Volta di Riccione, luglio ’77, ho preso 5 meno meno in Italiano: ero andato fuori tema su “Pirandello e i giovani d’oggi”» La premessa è necessaria all’attore Paolo Cevoli per assicurare che, questa volta, non andrà fuori tema interpretando “Il sosia di Lui”, il nuovo spettacolo (un monologo di cui è anche autore) che lo riporta nella Marca, sabato 25 gennaio alle 21 al Teetro Comunale di Falzè di Trevignano. “Lui”, Benito Mussolini, si intrufola sotto mentite spoglie in questo monologo comico, satirico e storico che descrive un mondo fatto di speranze e voglia di divertirs. Ma anche di timori, paure, poesia e, come scrive il regista Daniele Sala, «di tante pataccate», nella Riccione degli anni Trenta, che aiutano a focalizzare alcuni elementi della realtà che possano essere accaduti. Ricordando una frase del comico romagnolo divenuta storica («Fatti, non pugnette») la finestra si apre sulla storia dell’era fascista.
Siamo nell'estate del 1934 a Riccione, la Perla Verde dell’Adriatico. Un idrovolante trimotore modello Savoia Marchetti 66 plana sulle quiete acque del mare Adriatico. Una folla festante raggiunge il velivolo a nuoto o in moscone. Dopo pochi minuti, dalla cabina di pilotaggio, esce un uomo: camicia bianca, cappello da marinaio, mascella volitiva. Il Cavalier Mussolini Benito, Duce degli italiani! E' venuto a Riccione per ricongiungersi con la famiglia in vacanza e trascorrere qualche giorno di riposo nella villa di proprietà. La folla è in delirio.
«Ma», continua Cevoli, «la storia vira su un abitante di Riccione, un anarchico degli anni Trenta, che, vista la sua somiglianza con Mussolini, sarà costretto a fargli da controfigura». Ed ecco il sosia del titolo. «E così Pio Vivadio, detto Nullo, meccanico, figlio di enne-enne, allevato dalle suorine, di fede politica anarchica e di carattere ribelle, veste i panni del dittatore. Fatto inspiegabile a prima vista, anche il sosia diventa cattivo come l’originale. Ma, andando al fondo del proprio male», puntualizza Cevoli, «e grazie all’amore di una donna, il protagonista finalmente trova se stesso». Il tutto in un rincorrersi tra alta politica, piccoli tradimenti, feste da ballo, paure, speranze e, anche, poesia fino alla inevitabile confusione fra l’attore principale e la sua controfigura. Ci penserà poi, a sistemare le cose, la notizia che giunge da Roma il fatidico 25 luglio 1943, giorno in cui il Gran Consiglio del Fascismo metterà in crisi il suo Duce determinando la fine del regime .
Biglietto d’ingresso: 20,00 euro intero, ridotto 16,00. Informazioni e prenotazioni: Icona 0423 784839 – 335 5819109.
Alessandro Valenti
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