“Belle teste” e ottima didattica i segreti della 5ª F da record

Avete presente cosa si diceva della Valanga Azzurra dello sci alpino o dei trionfi a ripetizione del Dream Team del fioretto femminile? Ci si soffermava sull’effetto emulazione, sui benefici che la competizione interna determinava sulla squadra. Così, quando occorre chiedere conto dell’exploit della 5ª F del Classico Linguistico Canova, 11 centini (tre con lode) su 25 alunni totali, la risposta non è dissimile: «Emulazione e gioco di squadra hanno fatto la differenza», spiega Antonio Silvio Calò, docente di Storia e Filosofia.
una classe eccellente
E se qualcuno volesse obiettare sull’esame semplificato (niente scritti, commissione interna), la preside Maria Rita Ventura non fa giri di parole: «Sono risultati molto coerenti con il loro percorso e quest’anno l’esame dava molto più peso alle valutazioni del triennio. Dalla terza sono sempre stati brillanti. E il colloquio ha raddoppiato il punteggio: dal 20% dell’anno scorso è passato al 40%». In pratica: il peso dei crediti rovesciato, ora il percorso scolastico può garantire fino a 60 punti contro i 40 dell’anno scorso. Una classe da record - lingue inglese, francese e spagnolo; un volto storico del Canova come docente d’Italiano Alberto Pezzè che peraltro non fa notizia solo per i voti eccellenti.
una didattica non comune
Nei giorni scorsi, s’è meritata una lettera di apprezzamento del Presidente della Repubblica. Il motivo? Il modo originale di affrontare la didattica a distanza: stimolati dai docenti, in testa il professor Calò, hanno realizzato approfondimenti via Skype con ospiti illustri quali il giornalista Domenico Quirico, il fotografo Oliviero Toscani e la parlamentare Emma Bonino. «Hanno vissuto la quarantena come se l’insegnamento fosse stato mantenuto in presenza. Hanno lavorato tantissimo, una partecipazione totale. Ed è questo un segreto ulteriore del loro successo», rimarca Calò. Ma ricordiamo i loro nomi, tutte ragazze: Antonietta Solimando, Asia Spaziani, Martina Taffarello, Vera De Biasi, Ludovica Di Virgilio, Chiara Franzin, Beatrice Lorenzon, Anna Menegaldo, Chiara Miglioranza, Eleonora Pavan e Stella Picca. «Una classe di ragazzi intellettualmente vivaci, vogliosi di sapere e capire», sottolinea il docente di Storia e Filosofia, «C’è sempre stato dibattito, si sono stimolati a vicenda. E hanno stimolato pure noi professori. Mi piace evidenziare un aspetto: i meno bravi, stimolati dai più studiosi, hanno raggiunto vette che ci sembravano inimmaginabili. Tutti hanno fatto bene, ha prevalso lo spirito di gruppo: hanno saputo aiutarsi l’un l’altro. Esame più semplice? È stato un esame a tutti gli effetti, con l’emozione in più di ritrovare vis à vis gli insegnanti dopo tre mesi».
«la nostra sana competizione»
Inevitabile chiedere pure alle ragazze le ragioni della pagella-capolavoro. Solimando, premiata con la lode, non ha dubbi: «C’era una sana competizione, ma anche un grande aiuto reciproco. E un merito particolare va dato ai professori. Il futuro? A Trieste, Traduttori e Interpreti». La compagna Taffarello va dritta al punto: «Tanti centini? È vero, non c’erano gli scritti, ma abbiamo dovuto affrontare una prova ben più dura: il lockdown, non è stato facile affrontarlo alla nostra età. Questo risultato è un premio che ci meritiamo. Università? Farò il test per Medicina». La chiosa alla dirigente Ventura: «Non sono punteggi che mi meravigliano. Si tratta di ragazzi che si sono sempre impegnati molto, esibendo solide competenze. E non è nemmeno l’unica classe del Canova ricca di centini». Vedi gli otto della 3ª C del Classico. —
Mattia Toffoletto
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