Beatrice Vio premiata dalla tribuna: "Vi svelo i miei progetti"

Festa in redazione con la Trevigiana dell'anno 2011
Il 29 dicembre la Tribuna le aveva dedicato la prima pagina, come fa «Time», eleggendola «Trevigiana dell'anno 2010». E ieri Beatrice Vio, ospite con la sua famiglia in redazione, ha ricevuto dalle mani del direttore Alessandro Moser e del caporedattore Enrico Pucci un quadro che riproduce fedelmente, in laminato, quella "storica" prima pagina. Bebe ha parlato dei suoi progetti e del suo sogno: «Tornare un giorno a gareggiare in piedi».


Ma anche da seduta Bebe assicura di divertirsi parecchio. La ragazzina moglianese di 13 anni, un promessa del fioretto, è tornata a duellare in pedana ad un anno e mezzo di distanza dalla grave setticemia che nel novembre del 2008 portò all'amputazione di entrambe le braccia e gambe. E da allora, con i suoi traguardi, sportivi e non, Bebe non ha mai smesso di sorprendere tutti: medici, allenatori, insegnanti.


Chi invece conosce bene la sua grande determinazione e il suo coraggio sono la mamma Teresa de Grandis e il papà Ruggero Vio, da sempre al suo fianco nei momenti più difficili. All'informale cerimonia di premiazione con cui la tribuna ha voluto omaggiare la giovane atleta, era dunque presente la famiglia al completo.


Accanto a Beatrice il fratello maggiore Jacopo e la sorellina Mariasole. La consegna della targa laminata ed incorniciata della prima pagina con cui è stata eletta «trevigiana dell'anno» è stata l'occasione per conoscere da vicino il mondo che ruota attorno a questa ragazzina davvero speciale.


Oltre alle passioni per il disegno e l'arte, all'attività di scout nel gruppo di Mogliano 2, agli impegni assidui di fisioterapia (3 volte alla settimana), gli allenamenti di scherma e l'attività scolastica (ora pure il patentino per la moto), Bebe si è affermata anche come vera testimonial dell'associazione art4sport, fondata dai genitori nel 2009.


«La nostra esperienza ci ha insegnato molto - spiega il papà Ruggero - sentiamo di dover trasmettere qualcosa anche a chi vive situazioni simili. L'associazione Art4sport nasce con l'obiettivo di promuovere l'attività sportiva nei confronti dei giovani che hanno subito amputazioni agli arti. Le protesi del sistema sanitario nazionale non lo consentono e le alternative sono molto costose. Questo progetto è nato per Bebe, e ora art4sport supporta altri tre ragazzi».


L'associazione collabora con vere e proprie star come Oscar Pistorius, atleta paralimpico di fama mondiale, e Alex Zanardi. Oltre all'attività di ricerca e di supporto economico partirà presto una campagna di solidarietà via sms in collaborazione con Mediaset. Quella di art4sport è ormai anche una battaglia culturale che coinvolge la disabilità, e il mondo dello sport: «In questo campo, in Italia, c'è molta strada da fare - commenta Teresa De Grandis, presidente dell'associazione - oltre al supporto diretto e alla ricerca è importante per noi il lavoro di sensibilizzazione».


«Quello che vogliamo - aggiunge papà Ruggero - è che Bebe, e gli altri, possano vivere la loro vita al 100%, divertendosi». E infatti, già con il fazzoletto al collo, Bebe e Marisole fremono: è ora di andare dagli scout!

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