Basic Storm chiude i battenti entro l’anno «Nessun aiuto, né sconto sull’affitto»

Ha vestito due generazioni di adolescenti, diventando un negozio dello struscio e un “must have” per ragazzi e ragazze. Ora il Basic Storm di via Roma – molti lo ricorderanno come Total Look – dice addio. A fine dicembre le serrande si abbasseranno per l’ultima volta, dopo 25 anni. A fianco resterà lo spaccio, che venderà anche i marchi del Basic Storm. La colpa dell’addio ormai è diventata domanda retorica. «Ci sono costi insostenibili, e i proprietari non hanno voluto ritoccare l’affitto», dice il titolare Giulio Bergantin. «A Trieste per esempio sono ospitato in un palazzo asburgico con volte alte 5 metri in zona pedonale in pieno centro storico e pago la metà di via Roma. Oltretutto per venirmi incontro in tempo di Covid mi hanno abbassato l’affitto del 50% fino a fine anno». Già questo basterebbe a chiudere ogni dibattito sulle difficoltà del commercio in centro storico. Bergantin continuerà nello spaccio a fianco lanciandosi in un’avventura tecnologica, «venderò anche attraverso la app Genuino Blockchain. Si tratta di un sistema che converte l’utilizzo dei dati delle nostre navigazioni online in crediti, una sorta di moneta digitale che può essere utilizzata per acquistare solo in negozi del territorio. E’ il futuro, anche per i centri storici e contro la desertificazione», scommette. Blockchain è una tecnologia esistente da una decina di anni; fino a oggi ha avuto poco successo, ma recentemente ha visto una diffusione maggiore.
Intanto via Roma si trova a fare i conti con un’altra attività che chiude, allontanando scenari di rilancio del quadrante più degradato della città. «Mi spiace chiudere. Ma oggi non ci sono le condizioni per tenere aperti entrambi», ammette Bergantin.
Le vetrine del Basic Storm si aggiungeranno a quelle lasciate da Disco Frisco all’ex Siamic. Su quel quadrante insistono oggi diversi piani di restauro, basteranno? Molte le perplessità sull’ex Camuzzi – un progetto che molti ritengono troppo impattante e che anche la Soprintendenza ha sospeso - e sul restyling della stazione, basato più sull’estetica e sulla riorganizzazione della viabilità che non su un vero rilancio dell’area.
«Partiamo da un dato: in quella zona c’è un grosso problema di spaccio», dice la consigliere del Pd Antonella Tocchetto, «ci sono passata mercoledì sera, e mi sembrava di stare in un mercato della cocaina. E non bastano i controlli delle forze dell’ordine per fermarlo». La porta del centro storico resta oggi di fatto periferia, anche il sabato pomeriggio e la domenica, «le passeggiate dei trevigiani non si spingono più fino a lì. Serve un piano di rilancio vero per quell’area, portando delle attività che siano attrattive, al contrario di molte di quelle che ci sono oggi. Il problema è che l’amministrazione Conte è senza idee. Il trasferimento dei bus è un’idea nostra, e l’hanno perseguita senza però pensare a cosa fare dell’ex Siamic; e l’ex Camuzzi è uno scandalo, faremo di tutto per bloccare la costruzione di condomini. Invece si usi quel bastione a scopo culturale, mettendolo in rete con Porta Altinia e i giardinetti; dando un motivo alle persone per frequentare la zona».—
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