Bandiere e striscioni contro sessantuno esuberi alla Cromology

resana
Lavoratori in agitazione alla Cromology dove potrebbe arrivare una lettera di licenziamento a sessantuno dipendenti. Ad annunciarlo le bandiere dei sindacati e un cartello apposto all'esterno dell'azienda lungo la strada che da Resana porta a Castelfranco. Bandiere e striscioni lasciati ieri dopo lo sciopero che ha coinvolto lo stabilimenti di Resana e le altre sedi dell’azienda, leader nel settore delle vernici. I sessantuno esuberi riguarderebbero 15 dei cinquanta dipendenti della Cromology di Resana, il resto nella sede principale a Porcari, in provincia di Lucca. A Resana la mannaia cadrebbe sopratutto sul settore amministrativo dove sono a rischio dieci lavoratori, cinque invece tra gli operai. Sui motivi di questa operazione vige il massimo riserbo: nessun commento da parte dei sindacati almeno fino all'incontro che si terrà a Lucca il prossimo 15 novembre. Ma nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro anche a Resana con i vertici aziendali nazionali. La partita è delicata e la situazione ha molti aspetti da chiarire: a Resana si lavora su tre turni, quindi le commesse non sembrano mancare. Anche il fatturato, che risultava in calo, pare essere in ripresa. Rimane il fatto che in questi stabilimenti sono stati diversi i passaggi di proprietà: dalla storica Settef all'attuale Cromology, che gestisce un portfolio di una decina di brand, ovvero MaxMeyer, Duco, Baldini Vernici, Tollens, Settef, Viero, Viero Paints, Mistercolor e Lo Specialista di Mistercolor. Un anno fa lo stabilimento resanese aveva registrato un record: ben otto anni ininterrotti senza alcun incidente sul lavoro, un risultato conseguito grazie a un particolare impegno sul rispetto delle procedure di sicurezza. «La situazione che si registra oggi in questa azienda non può che preoccupare», dichiara il sindaco Stefano Bosa, « al di là di quanto questo riguardi nostri concittadini. Finora nessuno ci ha contattato per spiegarci le problematica in corso: comunque continueremo a seguire da vicino la vicenda e i suoi sviluppi». —
Davide Nordio
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