Ballerine di lap-dance in nero Blitz in discoteche e club

Notti trevigiane bollenti, ma spesso in nero. Decine di ballerine di lap dance irregolari sono finite nel mirino della Direzione provinciale del lavoro e del Nucleo ispettorato del lavoro di Treviso che hanno registrato in questi primi quattro mesi dell’anno una vera e propria escalation di casi di lavoro nero, rispetto agli anni scorsi. Tra aprile e maggio sono state 13 le ditte ispezionate, 12 sono state sospese causa irregolarità. Per lo più nel mirino fantomatiche associazioni culturali dotate però di palco pedana e palo: il tipico allestimento, insomma ,per esibizioni di lap dance. Delle 102 posizioni lavorative ispezionate 72 sono risultate irregolari: di queste ben 69 erano donne, ballerine per lo più.
Dopo il caso del Mille Lire Disco Eu di Oderzo, in cui erano state scoperte 27 ballerine irregolari costate al gestore prima la sospensione poi 1.500 euro per la sua revoca, ancora nuovi casi. Come il Deja Vu Club a Casale sul Sile di via Colombo: sulla carta una semplice associazione culturale, eppure organizzata come une vera e propria attività imprenditoriale. Un palco, zone in cui appartarsi con i clienti, spogliatoi per le ballerine, vendita di bevande e alcolici. Gli ispettori, su 18 persone presenti, hanno riscontrato 16 lavoratrici irregolari, tutte ballerine dell'Est Europa. Gli unici con regolare contratto di lavoro erano i due buttafuori. A gestire il club un veneziano di 49 anni. Le “figuranti” hanno provato a sostenere di essere semplici socie, giunte al club per divertirsi, ma la situazione, il loro abbigliamento e l’allestimento del locale hanno lasciato pochi dubbi agli ispettori. Anche in questo caso è scattata la sospensiva, già saldata dal titolare. Il locale è già riaperto.
Stesso copione all’associazione culturale Fantasy Club di via Reginato a Treviso: 12 lavoratrici in nero su 15, tutte ballerine e figuranti di sala.
L’articolo completo sulla Tribuna in edicola mercoledì 22 maggio.
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