Asilo, boom di iscritti Il parroco: «A Paese ci sono più famiglie»

PAESE. Mamme e papà in coda fuori dall’asilo fin dalle prime luci dell’alba per iscrivere i figli al primo anno della scuola dell’infanzia. Una lunga fila e dieci ore di attesa per i primi arrivati hanno accolto così martedì mattina davanti al cancello dell’asilo paritario San Giuseppe di Paese le famiglie alle prese con l’iscrizione dei figli al prossimo anno scolastico. E non è mancato chi, per alleviare la lunga attesa, si è organizzato distribuendo al “picchetto” di famiglie armate di buona volontà e pazienza vin brulè, bevande calde e panini.
Aspettando che i cancelli per le iscrizioni si aprissero nel pomeriggio. Sul perché quest’anno la fila di iscritti alla scuola dell’infanzia paritaria di Paese abbia decollato nessuno ancora ha dato una risposta certa. Tant’è che il primo a dirsi sorpreso è lo stesso parroco di Paese, don Giuseppe Tosin, dalla cui parrocchia dipende l’asilo: «Non era nei nostri dati di previsione un numero così alto di domande di iscrizione – spiega – Le motivazioni più logiche possono essere solo due. O le nascite sono in crescita negli ultimi anni. Oppure è cresciuto il numero delle giovani famiglie che sono venute ad abitare qui».
Una scuola materna in controtendenza quella di San Giuseppe. Che vede aumentare il numero dei suoi piccoli aspiranti iscritti. Quando invece da anni nelle scuole dell’infanzia paritarie le iscrizioni - complice il calo delle nascite e la crisi – hanno visto ingranare la retromarcia. A settembre 2015 sono stati 17.535 i piccoli alunni che hanno fatto ingresso in classe alle materne paritarie trevigiane (6.831 invece gli iscritti delle materne statali). 1200 le maestre al lavoro in cattedra e i 400 dipendenti di servizio.
Nel 2010 la popolazione scolastica delle materne paritarie della Marca raggiungeva invece quota 19.453 alunni. Tirando le somme, si contano 1.918 alunni in meno. Le cause? Per i vertici Fism del Veneto, la Federazione delle scuole materne paritarie si tratta certo della conseguenza del calo demografico degli ultimi anni. Ma a remare contro la scuola dell’infanzia paritaria ci si mettono pure di mezzo i ritardi nell’erogazione dei contributi statali dovuti. Ma a quanto pare nell’andamento delle iscrizioni ci possono essere anche, come nel caso di Paese, le eccezioni: «Da diversi anni il numero degli iscritti è stabile nella nostra scuola e non abbiamo avuto problemi – continua don Giuseppe – Come succede in tutte le scuole ci sono famiglie che iscrivono i bambini sia alla statale che alla paritaria per avere la certezza di un posto».
Per trovare un’altra lunga coda di genitori in fila nell’attesa che aprano le porte della scuola per le iscrizioni bisogna tornare indietro di dieci anni. Ma al tempo la scuola dell’infanzia statale a Paese ancora non esisteva. Così i genitori più coraggiosi avevano preso posto davanti la scuola di notte. Qualcuno dormendo in camper. E la loro avventura era finita su “Striscia la notizia”: «Per trovare un numero così alto di iscritti si va a 10 anni fa – ricorda don Giuseppe – Ma allora non c’erano altre scuole. Oggi invece a Paese c’è pure la scuola statale. E vicino ci sono le materne paritarie di Porcellengo e di Castagnole.
Comunque sapere che ci sono più bambini è un buon segno. E ne siamo felici”. Da 10 anni sono 225 i piccoli alunni che frequentano la materna San Giuseppe. Compresa la sezione del nido. 10 le maestre al lavoro e 21 i dipendenti in tutto: «Aprendo la sezione primavera del nido abbiamo salvato posti di lavoro – conclude don Giuseppe – Il tetto massimo di iscritti fissato per la nostra scuola resta di 225 alunni».
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