Ascopiave, Zugno taglia la Svizzera
In liquidazione la controllata di Lugano: «Produce solo costi». Il no di Salton

Fulvio Zugno
Il nuovo corso di Ascopiave inizia a troncare la ramificazione societaria costruita nel tempo dalla gestione di Gildo Salton, defenestrato dalla carica di direttore generale lo scorso agosto. La prima società a «saltare» è Ascopiave Suisse, la controllata domiciliata a Lugano che il consiglio di amministrazione ha deciso di mettere in liquidazione. «Produce solamente costi» è la laconica spiegazione dei vertici della multiutility trevigiana, guidata dal neo presidente con pieno poteri Fulvio Zugno. Pacata la discussione in consiglio di amminsitrazione, svoltasi venerdì scorso, dove tuttavia si sono scontrate le diverse posizioni: Massimo Colomban e Gildo Salton a sostenere l'utilità della società, il presidente Fulvio Zugno e gli altri due consiglieri di amministrazione decisi a tagliare il costo. Ascopiave Suisse era stata costituita nel febbraio 2009 su sollecitazione di un comune varesino - Lavena Ponte Tresa - servito da Ascopiave e deciso a prolungare un metanodotto in territorio svizzero. Nel consiglio di amministrazione erano stati nominati due dipendenti - il varesino Sergio Severgnini e il trevigiano Federico Gallina - e un commercialista svizzero, Paolo Mondia. Centomila franchi svizzeri il capitale sociale. Nelle intenzioni della gestione Salton, la società avrebbe dovuto progettare e realizzare un metanodotto di distribuzione in territorio svizzero e dunque era necessario costituire una società di diritto svizzero. Ma i contatti con Snam Rete Gas, il ministero dello Sviluppo economico e gli organismi cantonali e federali svizzeri non avevano ancora portato a conclusione le procedure. Nel frattempo, nel corso del 2010 e del 2011, il costo del gas era cresciuto rendendo meno conveniente l'investimento in Svizzera richiesto dal comune varesino. E quindi la società è rimasta «in sonno». Fino al ribaltone dello scorso agosto: adesso il nuovo vertice vuole azzerare tutte le operazioni compiute dal predecessore e non del tutto chiare al nuovo presidente. Ma tutto fa pensare che si tratti solo dell'inizio: troppo articolata appare la struttura societaria di Ascopiave, forte di più di venti società, per essere conservata. Anche perchè la nuova dirigenza ha tutta l'intenzione di tracciare una nuova strategia per la multiutility, più legata al territorio e meno alla diversificazione in più campi. Poche settimane fa, Ascopiave ha ricevuto anche un aumento del proprio rating da parte di Banca Imi. Da Add a Buy (comprare) il giudizio della banca d'affari, che tuttavia ha fissato a 1,72 euro il target price anche alla luce dei recenti andamenti borsistici internazionali. Attualmente il titolo è stabile su una quotazione di 1,4 euro ma non ha subito scossoni dall'inizio dell'anno. Si conferma quindi uno dei titoli più stabili del listino nonostante le turbolenze degli ultimi tempi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche
Video