Ascopiave, la svolta: Cecconato al timone

PIEVE DI SOLIGO. Tutto come previsto. Ascoholding ha designato ieri all’unanimità Nicola Cecconato, commercialista trevigiano fedelissimo di Zaia, alla presidenza di Ascopiave, la quotata in Borsa del colosso di Pieve di Soligo. Ufficializzata l’anomala e inattesa «rimozione», tutta politica e tutta in seno alla Lega, di Fulvio Zugno, cui non sono bastate le straordinarie performance dei suoi due mandati al timone di Ascopiave. Più della legge dei mercati poterono i giochi di potere in casa Lega. Zugno, pupillo di Gian Paolo Gobbo, non ha nemmeno la tessera...
Nel contempo, il cda di Ascoholding ha designato gli altri esponenti del cda della quotata: Dimitri Coin, Enrico Quarello, Greta Pietrobon e Antonella Lillo. In quota, rispettivamente, di Lega, Pd, Forza Italia e della Plavisgas nuovo socio privato della holding. Il capocordata dei soci privati è Massimo Malvestio, Lillo è stata fondatrice dello studio Barel e Malvestio di Treviso. Per il collegio sindacale, designati gli effettivi Luca Biancolin e Roberta Marcolin, supplente Achille Venturato.
Tutti si insedieranno nell’assemblea dei soci di Ascopiave, verosimilmente il 28 aprile alle 15 (seconda convocazione; la prima è il 27).
Il presidente Giorgio Giuseppe Della Giustina, nell’ufficializzare la lista ormai nota da tempo, ha voluto sottolineare il suo «grande e sincero apprezzamento» per il lavoro svolto dal Cda uscente, e in particolar modo per il presidente uscente Fulvio Zugno, «che ha portato Ascopiave SpA a raggiungere i migliori risultati economici dalla sua quotazione avvenuta nel 2006», E ancora, ha espresso «tutta la stima e l’appoggio al management dell’azienda e al direttore generale Roberto Gumirato», manifestando il suo «compiacimento per le brillanti performance raggiunte in pochi anni a seguito di una avveduta e centrata politica di ristrutturazione e razionalizzazione aziendale che hanno visto Ascopiave SpA dare soddisfazione ai soci e al territorio»
Onore delle armi per Zugno, e messaggio non casuale e personalizzato a Gumirato, nel mirino di parte della Lega. Parola d’ordine: continuità, nel patto politico trasversale che governa l’utility.
Il cambio al vertice, voluto da Toni Da Re e che certo non spiace al governatore Zaia, non è stato proprio indolore. A di là del sostegno (vano) di Pd, e privati alla riconferma di Zugno, ci sono malumori nello stesso Carroccio, come sussurra in questi ultimi giorni RadioLega. La tesi del limite dei due mandati regge poco: Coin ha gli stessi due mandati alle spalle, in cda, ed è stato designato per il terzo. Peraltro, c’era chi nel partito gli chiedeva di farsi da parte... nella stessa galassia di Asco c’è chi ha più di due mandati; Busolin, alla guida di Ascotrade, è in carica dal 2009. Tempo un mese, e il termometro sarà l’assemblea dei soci. (a.p.)
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