Ascom Treviso, la guerra in tribunale: gli anti Capraro all’arbitrato

Sartorato e altri cinque dirigenti contro il commissariamento deciso da Roma. Imminenti le nomine per l’ente bilaterale Ebicom: favoriti Irone e Bordignon

Andrea Passerini
Federico Capraro, numero 1 di Ascom Treviso
Federico Capraro, numero 1 di Ascom Treviso

Lo scontro ai vertici dell’Ascom provinciale si sposta in tribunale. L’ex presidente dell’Unione provinciale Confcommercio, Dania Sartorato, fatta decadere da Confcommercio nazionale, ha depositato al tribunale di Roma la richiesta di arbitrato contro l’azzeramento dell’organismo provinciale deciso dalla presidenza nazionale dell’associazione, atto che ha fatto decadere anche il consiglio direttivo dell’Unione.

Schieramenti contrapposti

Assieme a lei hanno depositato analoga richiesta il presidente e il segretario di Ascom Castelfranco, rispettivamente Pierluigi Sartorello e Fabio Marcolin, quest’ultimo anche segretario uscente dell’Unione, azzerato dalla delibera della presidenza nazionale Confcommercio, che aveva accolto l’esposto presentato da un direttivo provinciale la cui convocazione era stata contestata dai vertici, ma invece ritenuta valida a Roma, con il segretario Luca Benvenuti e due esponenti vicini a Federico Capraro, presidente del mandamento di Treviso, che hanno segnalato ai vertici nazionali Sartorato & Co. imputando loro violazioni dello statuto.

E ancora, hanno chiesto l’arbitrato presidente e segretario di Ascom Oderzo, Rino Rinaldin ed Enrico Chiara. E infine Giorgio Rocchi, presidente di Federottici, consigliere dell’Unione, anch’egli strenuo avversario di Capraro. Una mossa “collettiva” dopo che i probiviri nazionali hanno respinto in toto il ricorso dei sei avverso il commissariamento.

Mesi di attesa

E ora? La sensazione è che ci vorranno mesi, fra designazioni degli arbitri e nomina congiunta del terzo, il presidente super partes. Potrebbero allungarsi i tempi per il commissario inviato da Roma, Giovanni da Pozzo (con vice Giovanni Profumo) per ricostruire e ricostituire il livello provinciale di Ascom Confommercio, storicamente condizionato dallo scontro tra capoluogo (con il 63,5% dei soci) e l’alleato Vittorio Veneto da una parte, e dall’altra l’asse Castelfranco-Oderzo che contesta ogni disegno di unione finanziaria, lamentando una gestione poco efficace del capoluogo (gli avversari di Capraro sottolineano la perdita di patrimonio per la vendita di 400 mila euro di azioni Seac, operazione decisa per portare in utile due esercizi) a fronte dei tesoretti accumulati dai mandamenti di città del Giorgione e Opitergino Mottense.

L’Unione azzerata ora da dal presidente nazionale Sangalli era frutto della riforma elettorale voluta dal precedente commissario Tullio Nunzi, incrociando mandamenti e categorie. Ora Da Pozzo ci riprova, fronteggiando tossine e ruggini storiche, geografiche e personali. «Devo portare tutti a miti consigli», pare abbia definito così, un giorno, la sua missione.

Rinnovo in Ebicom

A breve, intanto, sono annunciate le designazioni per il rinnovo dei vertici di Ebicom, l’ente bilaterale del commercio, dopo una proroga infinita. Per la regola della turnazione, la presidenza tocca ai sindacati: in pole Alberto Irone, segretario di Filcams Cgil.

La vicepresidenza dovrebbe spettare a Bordignon, consigliere mandamentale a Treviso e presidente uscente. M anche qui si annuncia un contenzioso: l’Unione provinciale Confcommercio, il 4 giungo, aveva deliberato di nominare la stessa Sartorato, presidente provinciale di Fipe (federazione pubblici esercizi). Da Pozzo, dal canto suo, fa sapere: «Agirò con piena autonomia in virtù delle mie prerogative». 

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