«Asco, la presidente faccia chiarezza»

«Penso sia opportuno che la presidente Rizzotto e il cda incontrino presto i soci, pubblici e privati, per spiegare tutti i dettagli dell’operazione di quotazione Asco Tlc».
Parla Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, area Lega ma senza tessera, che all’ultima assemblea era stato il leader dei contestatori rispetto alla proposta di dividendo: chiedeva 24 milioni di dividendo non i 18 proposti dal cda (erano 11, in precedenza, poi la fibrillazione dei comuni aveva consigliato di far lievitare la cifra). «Intendiamoci, non contesto la gestione della società sin qui, i numeri dimostrano che funziona», puntualizza, «ma questa operazione presenta troppi lati poco chiari. Parlo dei costi e della scelta dell’advisor: capisco sia accreditato da Borsa Italiana, ma è possibile scegliere un signore che ha patteggiato per concorso in bancarotta solo due mesi fa? E che nessuno dica nulla? La presidente avrà pure delle prerogative. Magari poi mi dimostreranno che la scelta è la migliore, ma voglio sapere e capire». Della Pietra ne fa una questione di principio: «In ogni società, il cda è espressione dei soci, in questo caso dei sindaci, va recuperato questo rapporto».
Ma non c’è solo il sindaco di Spresiano, altri suoi colleghi invocano trasparenza e attendo spiegazioni. In fibrillazione c’è anche la Lega. Da Padova a Venezia, passando per Treviso – leggi segreteria regionale e giunta regionale - RadioLega trasmette l’irritazione dei big sulla scelta di Kevin Tempestini, l’advisor fondatore e ceo di KT & partners, come consulente per lo sbarco in Borsa di Asco Tlc. Solo due mesi fa il professionista aveva patteggiato sedici mesi, pena sospesa, per concorso in bancarotta relativamente al crac Burani (era coinvolto in quanto manager, fra il 2008 e il 2009, di una società del gruppo). «Com’è stato possibile? Chi ha deciso e scelto questo professionista?», si chiedono tutti, anche nell’entourage del governatore.
Dicono che la Lega adesso ci voglia vedere chiaro, sull’iter, sui criteri di scelta e sulla procedura. Il cda di Asco Holding ha deliberato, e così ha fatto quello di Asco Tlc, guidato da Stefano Faè, tecnico di area forzista. Va detto che Tempestini ha un curriculum ricchissimo, è ritenuto uno dei massimi specialisti del settore, come attestano le frequenti partecipazioni a convegni, stage, incontri anche in Veneto.
E che la tensione sia alta lo confermano altri particolari che emergono in queste ore: la scelta della quotazione in Borsa avrebbe suscitato perplessità in uno o più componenti del collegio sindacale, assicurano i bene informati, che avrebbero eccepito dubbi sulla «convenienza» dell’operazione, conti alla mano. Ma anche in questo caso la presidente Rizzotto sarebbe intervenuta direttamente per ribadire la bontà della scelta.
Quanto ai costi, le indiscrezioni dicono che la parcella tecnica di Kevin Tempestini non superi i 150 mila euro, all’interno della spesa prevista per condurre in porto lo sbarco in Borsa (mercato Aim) della controllata Asco Tlc. Che però, secondo alcuni osservatori, potrebbe salire a 8-900 mila euro, tenendo conto delle imposte e di altre spese future. Vero che le norme consentono anche di recuperarne una parte grazie a sgravi fiscali e altre misure. Altro fronte a destare interrogativi la gara per la garanzia della sottoscrizione: erano in quattro a contendersi l’affidamento, ha vinto la società della Popolare Vicentina, pur avendo il prezzo più alto.
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