Arriva la posa della prima pietra: a Roncade nasce il progetto H-Campus

Martedì il via a uno dei più ambiziosi interventi architettonici alle porte di Venezia Saranno presenti Zaia, Donadon e Bedoni, presidente di Cattolica Assicurazioni

RONCADE. Una piccola pietra per un grande e decisivo passo verso la realizzazione dell’H-Campus. Martedì prossimo, 17 settembre, è in programma la cerimonia per l’avvio dei primi lavori. Nel quartier generale di Ca’Tron si celebra la fase due del progetto. È uno dei più ambiziosi interventi architettonici alle porte della laguna di Venezia degli ultimi decenni: saranno presenti alla posa della prima pietra il presidente della regione Luca Zaia, il fondatore di H-Farm Riccardo Donadon, il presidente di Cattolica Assicurazione Paolo Bedoni, l’amministratore delegato di Finint Investments Mauro Sbroggiò, il direttore generale di Cassa despositi e Prestiti Investimenti, Marco Sangiorgio.

l’odissea. Per molti di loro, in particolare Donadon (che aveva anche minacciato di spostare tutto a Milano) è la fine di una piccola odissea burocratica: ottenere il via libera definitivo non è stato facile. Il progetto (valore 100 milioni di euro) è ambizioso e prevede non solo di allargare l’attuale insediamento su altri 31. 230 metri quadrati, con 26 mila mq di nuovi edifici, ma anche di mettere a regime un completo corso di studi nel segno del digitale.

È un lavoro già iniziato con H-international school e con il programma H-Farm Education che già copre un’ampia fascia d’età: dai 3 anni ai 26. Il campus rappresenta il grande salto. Per arrivare alla simbolica posa della prima pietra in programma la prossima settimana si sono dovuti superare numerosi ostacoli. La prima richiesta risale addirittura al febbraio del 2016 e pochi mesi dopo (aprile) la giunta regionale dichiara H-Campus un progetto di interesse regionale.

l’accordo. Nell’agosto 2017 si firma l’accordo di programma con tutti i soggetti coinvolti (solo sul fronte amministrativo: Regione, comune di Roncade, Quarto d’Altino, città metropolitana di Venezia).

La strada sembra spianata ma dal punto di vista ambientale sorgono numerosi dubbi sul progetto, in particolare sulla sicurezza idraulica. L’iter passa attraverso le “forche caudine” della complessa procedura per la valutazione di impatto ambientale e ottiene il definitivo ok solo nel giugno scorso. I primi lavori per la creazione della futura “cittadella” riguardano in particolare l’aspetto viabilistico. Il campus a regime ospiterà 3000 persone, tra studenti, startupper e professionisti del settore digitale.

Uno degli aspetti critici riguarda dunque la gestione logistica, gli accessi e la dotazione infrastrutturale dell’intero compendio. Si parte dalla necessità di sgravare via Principe e via Sile: tortuose stradine che costeggiano l’argine del fiume e che poco si adattano all’idea del progresso nell’era digitale. Il collegamento principale del campus sarà direttamente, sul versante veneziano con la statale triestina. Dopo una lunga attesa ora i lavori partono a razzo. 

 

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