Area ex Secco, 2000 firme anti-cemento

Il sindaco Daniela Marzullo scrive a De Poli: «Progetto edilizio eccessivo e da rivedere»
Il sindaco Marzullo e una riunione del Comitato
Il sindaco Marzullo e una riunione del Comitato
 
CASIER.
«Un pesante intervento edilizio senza alcuna conferma delle condizioni di interesse pubblico»: così il sindaco di Casier Daniela Marzullo definisce l'intervento di Fondazione Cassamarca nell'area ex Secco a ridosso di villa Franchetti, tra Preganziol e Casier, ad un anno dalla firma della bozza d'accordo. Il comitato Basta Cemento ha raggiunto l'obiettivo di 2mila firme.
 Giusto un anno fa i Comuni di Preganziol e Casier assieme alla Provincia ed alla Regione avevano firmato una bozza di accordo di programma con Fondazione Cassamarca. Sull'area ex Secco ed ex Graziati, a ridosso di villa Franchetti, previsti 535 mila metri cubi di edifici - più del doppio rispetto all'Appiani di Treviso - tra residenziale, direzionale e commerciale, a cui si aggiunge un «centro di servizi universitari». «Ad un anno da quella firma, non ci risultano ancora completati alcuni degli approfondimenti da noi richiesti, ma soprattutto molti scenari sono variati» scrive Marzullo in una lettera a De Poli. Le infrastrutture, anzitutto. Secondo il sindaco di Casier, la cancellazione del progetto della metropolitana di superficie e la viabilità sempre più congestionata impongono una seria riflessione sull'impatto che potrà portare la cittadella di De Poli. Le politiche del Governo per l'università e la ricerca, orientate al contenimento dei costi, per Marzullo certo sono in controtendenza rispetto all'apertura di nuove sedi accademiche sul territorio. E ancora la crisi del comparto edile, che ha già ridotto il numero di interventi a Casier, e la manovra finanziaria, che impone ai Comuni taglio di opere e servizi. «Diventa quindi fondamentale l'analisi dell'impatto degli abitanti previsti sui servizi erogati dagli enti locali interessati - scrive Marzullo - sarebbe per questo necessaria una ulteriore, seria riflessione sul tema della perequazione. Quello sulle aree ex Secco ed ex Graziati non lo si può prefigurare come un semplice e puntuale intervento edilizio: i numeri certamente non lo consentono. Ci pare piuttosto, visto che sono venuti oggettivamente meno alcuni indispensabili elementi di contesto, che si stia delineando con preoccupante evidenza il rischio, se non la certezza, che il progetto si configuri solo come un pesante intervento edilizio, senza che siano confermate le effettive condizioni di rilevante interesse pubblico». E intanto prosegue il lavoro del comitato di cittadini «Basta Cemento». Sono duemila le firme raccolte tra Preganziol e Casier per bloccare il mega progetto che minaccia villa Franchetti. La petizione sarà consegnata alle istituzioni. Il fatto che tra i firmatari della bozza di accordo ci sia qualcuno che sta ipotizzando di fare marcia indietro certo fa ben sperare il comitato.

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