Architetti in lutto «Fontana cambiò il volto della città»

Portano la sua firma il palazzo della Camera di Commercio, ma anche quello del Tribunale, l’edificio del Ginnasio Canova (ex Da Vinci) e lo stabile del Pime, l’ingresso principale dell’ospedale Ca’ Foncello, ma anche il museo Diocesano. L’architetto Roberto Fontana ha contribuito con il suo genio a disegnare la fisionomia della città dal secondo dopoguerra, riconducendo e rimodulando al contesto locale le innovazioni delle grandi architetture di Le Corbusier, Gropius, van der Rohe e Wright. Con lui oggi se ne va una figura fondamentale per il mondo dell’arte, ma ancora di più per la storia urbanistica di Treviso, che piange Fontana, mancato a 94 anni sabato all’ospedale Ca’ Foncello, come si piange un “padre” da cui arriva una preziosa eredità da custodire e valorizzare nel tempo.

La «Congrega per il recupero delle tradizioni trevigiane» nel 2007 gli conferì il premio alla professione “San Liberio” , nel 2017 l’Ordine degli architetti di Treviso gli dedicò un numero della rivista “Piera”, nello stesso anno i suoi progetti sono stati omaggiati in mostra a Casa Robegan, che nell’autunno scorso ha invece ospitato un’esposizione dei suoi paesaggi pittorici. Profondo è il cordoglio dell’Ordine degli architetti trevigiano, a cui Fontana era iscritto dal 1950 dopo la laurea allo Iuav di Venezia. «Ci stringiamo intorno alla famiglia dell’architetto Fontana» dichiarano il presidente dell’Ordine Marco Pagani e il presidente della Fondazione Architetti Giuseppe Cangialosi, «se ne va uno dei decani dell’architettura trevigiana che con la sua professionalità ha cambiato e allo stesso ha aggiornato il volto della città, rendendolo più contemporaneo, al passo con i tempi e con il boom economico che ha toccato anche il capoluogo della Marca a partire dagli anni Sessanta» .

E l’amministrazione comunale sta già pensando ad iniziative per ricordarlo. «Una perdita immensa per la città perché Fontana era un artista straordinario e uno di quegli uomini che incarnano un illuminismo settecentesco, genio multisettoriale ed eclettico: oggi si fatica a trovare persone di uguale spessore ma soprattutto di uguale visione», commenta l’assessore comunale alla cultura Lavinia Colonna Preti, «troveremo il modo di ricordarlo con iniziative». La data dei funerali sarà stabilita dai nipoti e dal parroco del Duomo questa mattina..–

Elena Grassi

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