Anziana si perde in Cansiglio «Vaia ha cancellato i sentieri»

Pensionata di 76 anni, che era in cerca di funghi, raggiunta dal soccorso Alpino Gli ambientalisti: «La tempesta dell’anno scorso ha distrutto la segnaletica»



VITTORIO VENETO. Dopo la tempesta Vaia dell’ottobre scorso, è più pericoloso entrare nei boschi, almeno in quelli che sono stati colpiti: si rischia di perdersi, soprattutto se si va a funghi senza magari consultare una carta dei sentieri. L’ennesimo incidente è accaduto l’altro ieri in Cansiglio, dove tre sorelle si erano date appuntamento alle ore 15, dopo una raccolta che speravano abbondante. Una delle tre, invece, si è fatta attendere e per ben tre ore.

I SOCCORSI

Anzi, l’hanno recuperata gli uomini del Soccorso alpino delle Prealpi trevigiane e dell’Alpago, chiamati in aiuto dalle altre due sorelle. La signora dispersa ha ben 76 anni. È stata intercettata poco distante dal villaggio cimbro di Vallorch in condizioni fisiche buone, ma con tanta paura addosso. «Già da tempo abbiamo posto la necessità – fa sapere Daniele Dal Mas, del comitato “Uniti per Valsalega” – di dotare quell’area specifica di una segnaletica più puntuale, dal momento che risulta carente. Nel recente passato, infatti, numerosi sono stati i casi di persone che si sono perse. Senza contare, appunto, le conseguenze della tempesta Vaia». Il Cansiglio ha patito almeno 30mila schianti di piante. Numerose di queste, tra l’altro, riportavano il numero che contrassegna i sentieri che transitano nei pressi. «L’abbattimento degli alberi, inoltre – informa Giancarlo Gazzola di Mountain Wilderness – ha ostruito parecchi itinerari e ci vorranno ancora due o tre anni per ripristinare le condizioni di sicurezza».

IMPRESE AL LAVORO

Una dozzina di imprese forestali sono al lavoro da tempo e per farsi largo tra gli alberi hanno dovuto aprirsi nuove piste, che però, evidentemente, non vengono segnalate da nessuna guida. La strada tra Campon e Pian Canaie, con aree di parcheggio ai bordi, è chiusa per consentire alle imprese di lavorare. Nonostante i divieti, ci sono dei fungaioli che si inoltrano nel bosco, tra l’altro senza rendersi conto del pericolo cui vanno incontro. «L’insidia maggiore – secondo Gazzola – è rappresentata proprio dai nuovi tracciati che penetrano nel bosco e che essendo piuttosto ampi, ancorché fangosi, inducono alla frequentazione, soprattutto i fungaioli. Non corrisponde dunque a verità, a mio avviso, che nella zona vi sia carenza di segnaletica».

«SERVE PRUDENZA»

Proprio perché queste piste non sono dei sentieri sia i Carabinieri forestali che l’ente Veneto Agricoltura consigliano pertanto la massima prudenza. Decisamente troppi coloro che in questa stagione si sono persi; in qualche caso ci sono stati anche dei morti. E gli alberi schiantati, viene ricordato, non ci sono stati solo sull’altopiano, ma anche lungo la Pedemontana. Senza contare, come dovrebbe essere ovvio, che per raccogliere funghi bisogna ovviamente richiedere i debiti permessi. E non tutti, per la verità, sono così rispettosi dei regolamenti. —

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