Antoine, cinquant’anni di stile e tagli Nel salone di via Toniolo vip e mille storie

Il 22 dicembre del ’69 iniziava l’avventura trevigiana di Antonio Ferretto, partito garzone di bottega e poi volato a Parigi 
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO . 50 ANNI PARUCCHIERE ANTOINE, IN VIA TONIOLO,29, IN FOTO IL TITOLARE ANTONIO FERRETTO, IL FIGLIO GIOVANNE E MANOLA FREGONESE
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO . 50 ANNI PARUCCHIERE ANTOINE, IN VIA TONIOLO,29, IN FOTO IL TITOLARE ANTONIO FERRETTO, IL FIGLIO GIOVANNE E MANOLA FREGONESE

il personaggio

Varcare quella soglia sotto l’insegna in blu tiffany è un viaggio spazio temporale nella Treviso di decenni fa. Poltrone in velluto, boiserie a impreziosire le pareti, un grande specchio e quel profumo di barbiere che ti fa sentire subito coccolato. È il mondo di Antoine, storico parrucchiere trevigiano, che lunedì festeggerà 50 anni di attività sotto il portico di via Toniolo.

Da lì non si è mai spostato, «e non ho intenzione di farlo o di chiudere. C’è anche mio figlio Giovanni che sta continuando sulle mie orme. Anzi i tagli per i giovani li fa solo lui, a me non piacciono; quelle linee nette o i lati rasati non li apprezzo granché. Non sono per tutti», dice.

Per il suo salone sono passati decine di vip, Gino Bramieri, Dalila Di Lazzaro, e tutti gli attori che andavano a recitare al teatro Comunale. Quando aprì fu subito un successo repentino. Antoine, all’anagrafe Antonio Ferretto, aveva imparato a lavorare a Sant’Alberto di Zero Branco da Nené che ogni mattina lo passava a prendere in moto e lo portava in salone, quando aveva poco più di 10 anni. E lì che ha imparato ad usare forbici e rasoi, ed è lì che ha capito che quello sarebbe stato il suo destino.

Ma un salone in provincia non gli bastava, e per migliorare si è trasferito da Bruno Zotin, in Borgo Cavour, per poi spiccare il volo fino a Parigi alla prestigiosa accademia “Sesion d’Art”. Lì inizia una nuova storia: un maestro giapponese conquistato dalla sua rapidità nell’uso di forbice e rasoio, lo prende sotto la sua ala protettrice e gli insegna i segreti del mestiere. In quei giorni nasce il nome del suo salone, Antonio l’italiano, diventa “Antoine” per tutti compagni dell’accademia. Ma imparata la tecnica e capisce che c’è da guadagnare abbastanza per potersi permettere un negozio tutto suo. Va a Jesolo per un’estate da Domenico Bevilacqua, in tre mesi guadagna quanto in un anno, e sa già come spendere quei soldi. Mette gli occhi su via Toniolo, e il 22 dicembre del 1969 apre “Antoine”. «Ricordo bene che una poltrona in pelle in quegli anni costava quanto una Fiat 500, io ne misi subito quattro. Ero uno dei pochi, forse l’unico a Treviso, ad averne tante. Il primo giorno eravamo in due a lavorare, dopo dieci giorni eravamo già in quattro». Antoine conquista la clientela rapidamente. Tutti gli attori vanno in via Toniolo per farsi barba o capelli. Anche Mario Del Monaco, «arrivava con la Rolls Royce. L’autista parcheggiava dall’altra parte della strada e lo aspettava», ricorda Antoine.

Ma alcuni degli attori si facevano solo lavare i capelli, il taglio se lo facevano solo a Milano. «Non mi spiegavo il perché, e allora ho capito che c’era qualcosa da imparare, e sono andato a scoprire Milano», ricorda Antoine. E con questa propensione ha governato tutti i cambiamenti in questi 50 anni, come quello epocale dal rasoio a mano a quello elettrico. Una bacheca fatta di vip, di titoli (come il campionato Europeo 1978), e della scuola aperta negli anni 70 con il collega Altinier. Tutto sempre in centro, in via Toniolo, dove oggi lavorano in cinque, con il figlio Giovanni, e Manola, da 17 anni al salone. Ci passano imprenditori, e molti trevigiani illustri. Poi il sabato uscito l’ultimo clienti si chiude la porta e si stappa una magnum per ringraziare del lavoro settimanale e augurare un buon weekend. —

Federico Cipolla

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