Anoressia, a settembre apre l’ambulatorio

Un ambulatorio esclusivamente dedicato alla cura dei disturbi alimentari. Il progetto, presentato ieri, prenderà il via a Treviso da settembre: una struttura logisticamente indipendente dall’azienda ospedaliera, una villetta in via Pinelli, dove i “malati di cibo” potranno trovare un sostegno professionale tra psicologi e psichiatri, internisti ed esperti nutrizionisti.
Anoressia e bulimia sono due disturbi alimentari in costante aumento anche in provincia di Treviso: nella sola Usl 9 si contano oggi circa 220 casi l'anno, contro i circa 160 di quattro anni fa.
«Un dato che comunque rispecchia solo parzialmente la gravità del fenomeno, dato che fino ad oggi non esisteva una struttura dedicata, quindi la diffusione di questi disturbi nel territorio dell’Usl 9 risultava difficilmente mappabile», spiega Gerardo Favaretto, direttore del dipartimento di salute mentale.
Il 98 per cento dei casi riguarda ragazze fino ai 25 anni, ma l'età media in cui si manifestano i primi disturbi di questo tipo si sta abbassando drammaticamente: spesso si comincia a 13-14 anni, con punte anche in bambine di 10 anni.
«I disturbi del comportamento alimentare», spiega Favaretto, «sono disturbi psichici che si esprimono attraverso una patologica preoccupazione per il peso e le forme del corpo. Maggiormente diffusa è la bulimia, più subdola perché difficilmente riconoscibile». L’obiettivo della nuova sede è facilitare il riconoscimento del servizio e quindi l’accessibilità dei trattamenti, favorendo così un riconoscimento precoce del disturbo: fondamentale in questi casi una maggiore efficacia dei trattamenti.
Da settembre nella villetta di via Pinelli verranno raggruppati tutti i vari servizi sul tema: sedute psicoterapiche, singole o in gruppo, interventi di tipo riabilitativo, consigli nutrizionali, ma non solo.
Oltre alle varie terapie la struttura ospiterà anche i “pasti assistiti”: operatori specializzati affiancheranno le giovani durante i pranzi, per “reinsegnare” loro a mangiare, partendo ad esempio dal semplice movimento meccanico della masticazione o dal non pensare a ciò che si sta mangiando.
Al momento il centro svolgerà attività ambulatoriale diurna, ma nel prossimo futuro è previsto di creare anche 5-6 posti per “ricoveri” di più giorni in caso di disturbi di assoluta gravità.
La nuova sede punta a diventare il riferimento terapeutico per circa duecento pazienti ogni anno e permetterà di garantire loro ancora maggiore riservatezza. (s.g.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso