Anche 23 scuole trevigiane nella mappa dell’amianto
Sono ancora almeno 37 i fabbricati pubblici o privati nella nostra provincia aperti al pubblico in cui è presente l’amianto. Il rischio di contrarvi un mesotelioma trascorrendovi anche molte ore al giorno è però quasi nullo. Tale fibra minerale, che può provocare la malattia dopo venti o trent’anni dall’esposizione, è stata messa al bando vent’anni fa, ma è tollerata nelle vecchie costruzioni finchè il materiale con cui è mescolata non si sfalda determinandone la dispersione nell’ambiente.
Fra questi immobili, censiti quest’anno in una specifica mappatura redatta dall’Arpav, gli edifici scolastici sono ben 23, un numero non completo perché il 35 per cento dei Comuni trevigiani non ha risposto alla richiesta dell’Arpav. Anche la Provincia non ha partecipato allo screening. Un fatto che ha mandato su tutte le furie il presidente Leonardo Muraro. «È molto grave», ha commentato, «la prima lettera ci è arrivata nel luglio 2013, il sollecito l’estate scorsa e gli uffici della Provincia non hanno dato corso alla risposta. Una volta può essere una dimenticanza, ma la seconda non è accettabile. Abbiamo tutti i dati, qualcuno ne dovrà rispondere». La rabbia di Muraro è anche dovuta al fatto che la Provincia, sottolinea, ha fatto molto contro l’amianto. «Gli edifici scolastici sono stati bonificati», spiega il presidente, «dobbiamo intervenire ancora sull’ex Palladio in via Cal di Breda».
Ofelio Michielan, assessore ai Lavori pubblici di Ca’ Sugana, è invece soddisfatto del lavoro del Comune di Treviso, che all’Arpav ha comunicato di avere 5 edifici con una leggera presenza di amianto. «Abbiamo fatto molto», sottolinea Michielan, «per quanto riguarda la caserma Piave abbiamo chiesto i preventivi per intervenire, mentre all’ex Gil e al Gruppo Anziani di via Calabria abbiamo fatto il trattamento per mettere tutto in sicurezza».
A Conegliano, nel report Arpav, ci sono quattro edifici, di cui 2 scuole pubbliche, dove è stata registrata la presenza di amianto. Ma il sindaco Floriano Zambon minimizza. «Sono dati vecchi», spiega il primo cittadino, «ora tutti gli edifici sono stati trattati e quindi i coneglianesi possono stare tranquilli».
Stupisce però che più di un terzo dei Comuni trevigiani non abbia partecipato alla mappatura dell’Arpav. Tra questi anche centri importanti come Mogliano, Monastier, Oderzo, Ponzano e Vittorio Veneto. Non è chiaro se si tratti di una dimenticanza, come nel caso della Provincia, oppure una volontà di non partecipare. «Questo è un atteggiamento che non capisco», commenta Ofelio Michielan, «Più informazioni si hanno su un tema così importante più è facile intervenire». Un comportamento censurato anche dal presidente della Provincia Muraro. Nonostante l’ente del Sant’Artemio sia tra quelli che non hanno risposto. «Lunedì farò immediatamente contattare l’Arpav per mandare loro i nostri dati», spiega, «spero che anche gli altri Comuni si mettano in regola al più presto».
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