“Ambasciata” dei venetisti va ai nuovi proprietari cinesi

Poloni Cornuda via Ronfina casa pignorata alla signora Scalettari Luisa con CNL VENETO
Poloni Cornuda via Ronfina casa pignorata alla signora Scalettari Luisa con CNL VENETO

CORNUDA. La cosiddetta “Ambasciata” dei venetisti “profanata” dai cinesi. I nuovi proprietari della casa di Cornuda ribattezzata, appunto, “ambasciata” dal Comitato Liberazione Nazionale Veneto sono regolarmente entrati nel loro immobile poco prima di Natale. Ma gli indipendentisti non ci stanno e preannunciano “denunce” contro le autorità dello Stato per presunti abusi di potere. «Sono stati violati i diritti della legittima proprietaria la cittadina veneta autodeterminata Luisa Scarlettari», sostiene Isacco Favero, vicepresidente del Cnlv. «Presenteremo denuncia agli organi competenti dello Stato Occupante (il modo con cui i venetisti definiscono l’Italia ndr)», continua Favero, che giovedì 10 gennaio, ha subìto anche una perquisizione domiciliare nella sua casa di Riese Pio X, ed il sequestro del cellulare, ordinata dalla Procura della Repubblica di Verona per un altro sfratto contestato.

Il Clnv, secondo un’eccentrica interpretazione giuridica, ritiene che gli organi dello Stato non abbiano alcuna autorità in Veneto che non farebbe parte dell’Italia, per cui la confisca della casa sarebbe illegittima. Il Veneto non sarebbe infatti una regione italiana per la presunta abrogazione nel 2010 delle norme con cui venne annesso nel 1866. In base a questa loro idea i membri “cittadini autodeterminati” non si ritengono soggetti all’imposizione fiscale. Rientra in questa logica il caso di Cornuda dove all’ex artigiana Scarlettari, è stata sequestrata l’abitazione in via Ronfina, pare per debiti fiscali. La casa è poi stata messa all’asta ed è stata acquistata da cittadini cinesi. Decine di venetisti hanno però bloccato tre volte lo sfratto e hanno dichiarato l’abitazione una sorta di loro “Ambasciata”. A inizio ottobre, l’ufficiale giudiziario ha avvertito gli occupanti della possibilità di uno sgombero forzato. Ai primi di novembre è giunto a Cornuda un massiccio contingente di polizia. Gli agenti non hanno trovato nell’abitazione nessuno. Sono state cambiare le serrature, ma gli attivisti poco dopo sono rientrati dopo aver ricambiato i lucchetti. Le forze dell’ordine sono poi ritornate il 14 novembre senza trovare resistenza così poco prima di Natale i nuovi proprietari sono entrati nell'immobile. —

Gino Zangrando

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