Alle Fiere di San Luca operazione sicurezza
Ieri l’apertura con i plinti anti-terrorismo collocati agli ingressi

ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO INAUGURAZIONE FIERE DI SAN LUCA
I plinti per evitare l’entrata degli attentatori: questa la novità di maggior rilievo delle Fiere di San Luca inaugurate ieri pomeriggio in Prato della Fiera. Altre novità: l’area di sosta per concedere ai disabili di accedere al luna park e un’area dedicata alla Croce Rossa. Inoltre: la sala operativa ex aula scolastica da cui si risponde a ogni minimo allarme e i pass dedicati a chi in zona abita o ha un’attività commerciale o un bar.
Tutto il resto è gioia, direbbe Califano. O almeno in sintonia con gli altri anni. Abbiamo fatto un’operazione “al posto tuo” valutando quanto spende un genitore con un figlio senior e uno molto... junior, portandoli un pomeriggio alle Fiere. Escludendo i biglietti per i genitori (e con l’opzione super-junior è impossibile, per dare attenzione ai piccoli che sulle giostre, da soli, non possono andare), sono usciti conti abbastanza simili sia per la versione Junior che per quella Senior.
Siamo entrati dalla parte del Bar Fiera e abbiamo subito notato la “chicane” con i plinti in cemento anti-terrorismo islamico che, sinceramente, ci è parsa deboluccia ma molto rispettosa del clima rilassato che invita a comprar gettoni. Irrinunciabile la sosta al banco delle frittelle di Zia Mina (Jr.: 3 euro). In una città dove si mangia pane e basket, il “tiro a canestro” costa 1 euro per 50 secondi. In attesa (Sr.) di salire sul “folpo meccanico da paura” (The King) che costa 5 euro o sulle catenelle “altissime” (3.5 euro per gli adulti e 3 per gli junior. Per i più piccoli si va dagli autoscontri baby (1.5 a gettone) al “Bruchetto” da 2 euro. Per i più grandicelli (ma c’è anche la versione open), 6 euro per 20 colpi al tiro a segno. A due passi per gli Junior ci sono gli “elastici” a 5 euro per 5 minuti di rimbalzate. La padroncina ci individua e si esibisce in un classico: smettete di dare la qualifica di giostrai a quelli che delinquono). Sulla sinistra la suggestiva (per chi amala la fotografia) giostra (Jr) dei Pagliacci a 2 euro a giro, mentre la tentazione (Jr) dello zucchero filato costa altrettanto. Dai famosissimi Torricelli un classico “panin co tuto” per adulti (escluso il necessario bicarbonato) costa 6 euro, ma il signor Torricelli spiega che i costi di gestione sono alti, “per non parlare della Contarina”. Un panino e una coca (Sr) fanno 7.50 euro, le patatine fritte (Jr) fanno 3 euro. Girato l’angolo, ci ritroviamo davanti al “folpo” che gira su se stesso chiamato Matrix (Sr.), giostra di ultima generazione anche se già decennale (4.5 euro) che «piace molto», a sentire i titolare. La versione Grand Canyon delle montagne russe (Jr. e Sr.) costa 3.5 al giro, al tirassegno accanto c’è per un giorno lo sconto del 50% (su quanto?), la pista da kart (Sr.) costa 4 euro a biglietto, il Booster (moderno e inquietante sostituto delle vecchie gabbie. Sr.) di euro ne costa 5. Accanto, la Giostra Cavalli, che ha perso la posizione centrale, costa 2 euro a biglietto come le Papere (Jr), i tappeti elastici (Jr. : 3 euro per 5’) e le frittelle con Nutella 3.5. Capitolo enogastronomico: il tendone dell’oca dopo 100 anni è passato da Fermi ad Albertini (però “amissi dell’oca” si scrive con due “s”), ma parte del personale avventizio è rimasto quello. Oca rosta sempre a 18 euro; i primi vanno dai 6.5 ai 7.5 euro, vino da 1 (gotto) a 7.5 (litro). Al banchetto caldarroste da piangere, come sempre, a 25 euro il chilo («Ma noi paghiamo il chilo che per strada si asciuga e arriva qui che è 9.40 etti»). Insomma, cibi e bevande incluse, un morigerato figlio senior alle Fiere costa 36 euro, uno junior 31 euro, ma se lo fate salire in giostra da solo.
Toni Frigo
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