Alla Cappellotto di Gaiarine: «Mi servono dieci saldatori, non ne trovo»

La Cappellotto spa vuole aprire sede altrove: «In Sinistra Piave abbiamo setacciato le agenzie invano»
Borin Gaiarine azienda Cappellotto S.P.A. visita presidente regione Luca Zaia con Luigi e Mario Cappellotto
Borin Gaiarine azienda Cappellotto S.P.A. visita presidente regione Luca Zaia con Luigi e Mario Cappellotto

GAIARINE. «Abbiamo urgente bisogno di una decina tra saldatori, meccanici e carpentieri, da assumere immediatamente. Li stiamo cercando da mesi e non riusciamo a trovarli». Il grido d'allarme è di un sindaco imprenditore. Si tratta di Mario Cappellotto, primo cittadino di Gaiarine, che insieme al fratello conduce la Cappellotto spa, leader mondiale nella produzione di allestimenti su autotelai di impianti per l'aspirazione degli scarichi fognari, la pulizia idrodinamica delle canalizzazioni e delle condotte, l'aspirazione delle polveri e di materiali solidi e per il trasporto di rifiuti pericolosi. Un'industria che lavora per 40 Paesi in tutto il mondo, con più di cinquant'anni di esperienza. 220 i dipendenti, tra cui alcuni immigrati storici che sono la soddisfazione dei fratelli Cappellotto.

«Il mercato è in ripresa e da tempo cerchiamo specifiche figure professionali come i saldatori ed i meccanici - racconta Mario Cappellotto - abbiamo interpellato tutte le agenzie della Sinistra Piave. Niente da fare. Ci stiamo pertanto orientando ad aprire nuove attività in altre destinazioni d'Italia, dove poter trovare questa manodopera». Alla delocalizzazione i Cappellotto non hanno mai pensato. E tanto meno vogliono pensarci adesso. Il mercato del lavoro è in movimento, in questo inizio d'anno. A Pederobba, ad esempio, la Luxottica, ben 800 dipendenti, sta cercando collaboratori per la nuova stagione produttiva. «La flessibilità in quest'azienda - spiega Nicola Brancher della Cisl - riguarda solitamente tra i 50 ed i 100 posti di lavoro».

Nicola Atalmi della Cgil di Treviso, conferma, dal canto suo, che perfino il settore cartotecnico si sta espandendo sul piano occupazionale: «Abbiamo piccole realtà ma i due o tre posti di lavoro nuovi stanno maturando in parecchie aziende». Attenzione, però: le ditte del comparto cercano personale disposto a lavorare a turno e non sempre lo trovano. I mobilieri trevigiani si stanno preparando al Salone internazionale di Milano, da dove sono sicuri scatterà una nuova fase di espansione del comparto, auspicata da tutti i protagonisti del settore, che è da sempre un fiore all’occhiello della Marca.

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