Al Cerletti tutti sui trattori Zaia con il vecchio Landini

Tradizionale e fragoroso giro in centro per la giornata conclusiva delle lezioni  Il presidente del Veneto issa il Leone di San Marco. La preside: «Chi lo vieta?»
Allegranzi Conegliano Zaia all'istituto Cerletti
Allegranzi Conegliano Zaia all'istituto Cerletti



È qui la festa? Sì, alle cantine del Cerletti. Luca Zaia, presidente della Regione, a cavallo di un vecchio Landini "testa calda". La preside, Maria Grazia Morgan, accomodata su un altro Landini. Entrambi guidati da due giovani studenti. E dietro a loro 120 trattori, chi con il leone di San Marco (come quello di Zaia), chi con l'aquila friulana. Rarissimo il tricolore, nessuna bandiera europea. Brevissimi discorsi, poco prima dell'ultima ora di (non) lezione. E si parte. Il pacifico corteo invade, fino a mezzogiorno, il centro città.

IL LUNGO CORTEO

Sorride il sindaco, Fabio Chies, anche lui su un bestione, e così pure il predecessore, Floriano Zambon. Il corteo è interminabile. Irrefrenabile la gioia studentesca. «Bravi ragazzi! Un altro anno è passato e un po’ di riposo è giusto. Ma - aveva raccomandato Zaia, prima di partire per il più classico dei riti alla Scuola enologica - non sognatevi di sgarrare qualche regola». Era la prima volta anche della dirigente scolastica che, prima di salire sulla macchina agricola, aveva commentato: «Che c'è di male se ci portiamo appresso la bandiera di San Marco? Chi ce lo proibisce?». Gli applausi non mancano soprattutto per il 'cavaliere' di San Marco, Zaia.

LA FESTA IN CENTRO

«Diventate bravi tecnici e aiutare le nostre produzioni vitivinicole a diventare sempre più sostenibili, ecologiche, certificate. Io spero di potervi aiutare facendo eleggere Patrimonio dell’Umanità Unesco le Colline del Prosecco. Il resto dovete farlo voi. E non vergognatevi di esibire la bandiera della Serenissima a fianco di quella italiana ed europea, siate orgogliosi di una bandiera che ha 1.100 anni di storia e al centro reca la parola “pace”...». Un clima di festa che pervade tutta la città: viale Spellanzon, via Colombo, via Carducci, via Cavour e via Dalmasso. Chiudono un occhio, benevolmente, le forze dell'Ordine e del gruppo della Protezione civile, ovvero i Cavalieri dell'etere. Qualcuno sui social si è lamentato per il frastuono e il traffico bloccato, ma , come si sa “semel in anno licet insanire”,

«SPIRITO DI COMUNITà»

«È indubbiamenrte un modo diverso per concludere l'anno scolastico, creando uno spirito di comunità» commenterà poi la preside Morgan. «Possiamo dire che è la Scuola enologica che abbraccia la città di Conegliano così Chies - e la Scuola enologica è un orgoglio nel mondo». Seppur in un clima così gogliardico, il presidente Luca Zaia, come da tradizione, ha provato modo di riflettere sui temi di più stretta attualità del Veneto.

IL LEONE E L’AUTONOMIA

Dopo i chiarimenti tra Salvini e Di Maio, il presidente si dice certo di riuscire a portarsi a casa l'autonomia. «Il consenso popolare - ha aggiunto - è la ruspa ideale, non si riuscirà a fermare questo fiume in piena, afferma sull'onda degli applausi degli studenti. E, quanto all'economia, se il Prosecco riuscirà a tirare ancora di più, grazie al riconoscimento Unesco del paesaggio, Zaia si dichiara preoccupato per la sorte di alcune industrie.

LE AZIENDE IN CRISI

«Io tifo perchè Stefanel si riprenda e resti un marchio veneto. Spero che l'attuale proprietà riesca anche ad avere posizioni su questa partita». «Non esiste che si vada al macero - aggiunge - con un marchio così importante che non è solo occupazione, economia ma anche identità. Poi - ha aggiunto - siamo preoccupati per le altre posizioni che si aprono. Non c'è solo Stefanel c'è Mercatone Uno, per il quale ho scritto a Di Maio, ed altri contenziosi». Parla perfino di trasporto ferroviario ed aereo, il presidente a Conegliano. Assicura che entro il prossimo anno sarà elettrificata la ferrovia tra Conegliano, Belluno e Montebelluna. Quanto agli aerei, «stanno sparendo tutti i voli di Alitalia dal Veneto, dai dati che ho io ce ne solo solo tre al giorno». E infine le Grandi Navi a Venezia, per ribadire che l'alternativa a San Marco è il 'canale dei petroli' verso Marghera. —



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