Agostini: «Un grande non reagisce così...»
La disputa Rossi-Marquez ha scatenato una sorta di corsa alla dichiarazione. Pro Valentino o pro Marc? Colpevolisti o innocentisti? Le posizioni, a partire da quelle di colleghi ed ex colleghi dei due piloti fino a uscire dal mondo del motorsport, sono molteplici. Vediamo le più significative.
Le icone. Quando si parla di autorevolezza nelle due ruote il pensiero non può che correre al quindici volte campione del mondo Giacomo Agostini. «Valentino ha perso le staffe e un raptus del genere a un campione come lui non dovrebbe accadere – dice il 15 volte campione del mondo –. Anche lui è un uomo: sveglio e furbo fin che si vuole ma il nervosismo gli ha tirato un brutto scherzo».
Non si discosta di molto il parere di Marco Lucchinelli. «Il gesto di Rossi l’hanno visto tutti – dichiara il campione del mondo del 1981 – anche se non voleva far cadere Marquez. Sarebbe stato più astuto da parte sua arrivare quarto e far notare alla direzione gara che Marquez correva contro di lui». Totalmente diverso il parere di Loris Reggiani: «Marquez è un poveretto, in Malesia ha consumato uno squallido teatrino. E non per vincere, ma per far perdere qualcuno». Angel Nieto, che poi ha scritto una lettera per provare a rimettere pace tra i due, si rammarica: «Era un Mondiale fantastico, l’episodio l’ha rovinato. Bisognava parlare prima con tutti e due, c’era già tensione».
I colleghi. Hanno riposto da poco tempo la moto nel garage ma due grandi ex rivali di Rossi come Casey Stoner e Sete Gibernau non si sono lasciati sfuggire l’occasione di dire la loro. «Chiunque altro avesse fatto quello che ha fatto Rossi avrebbe preso bandiera nera subito», ha twittato l’australiano. «Sono triste per quanto successo – è il succo della lettera scritta dallo spagnolo – ma d’altronde senza regole non si potrà mai insegnare a un pilota quello che deve e non deve fare». Glissa invece Max Biaggi, il nemico per antonomasia di Rossi: «Condotta di gara intelligente, bravo e freddo Lorenzo e bel successo di Pedrosa. Del resto non voglio parlare». «Do ragione a Marc – dice Daniel Pedrosa, compagno del campione del mondo nel team Hrc –, non doveva accadere una cosa simile: non si può entrare ed andare dritti per portare fuori l’avversario».
In casa Ducati Andrea Dovizioso dice che «Marquez combatteva per il podio ma anche per infastidire Rossi, non è stato bello», mentre Andrea Iannone ha espresso i suoi dubbi su Marquez. «Andava un secondo più lento rispetto al warm up, non so quale fosse la sua tattica ma questo è uno sport individuale, ognuno deve pensare alla sua gara».
Addetti ai lavori. La voce della MotoGp per Sky Guido Meda stenta a credere che «Rossi sia un matto. Si è lasciato esasperare dall’atteggiamento dello spagnolo e c’è cascato come un tonno. Anche se poi la direzione gara ha fatto sapere di non aver sanzionato il calcio di Rossi ma la traiettoria. Dovevano precisarlo prima».
«Non mi piacciono i moralisti – dice Paolo Simoncelli, padre dell’indimenticato Marco – semmai dovremmo chiederci l’effetto che fa su un ragazzino che inizia a gareggiare quello che è accaduto».
Dagli altri sport. Anche i campioni di altri sport si sono espressi in merito. In Formula 1 Sebastian Vettel ha dichiarato che «Rossi in Malesia ha fatto la cosa giusta. È un lottatore e spero che a Valencia vinca il titolo». Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente Ferrari: «Comprendo la reazione di Vale, ho vissuto un episodio simile tra Schumacher e Villeneuve nel ’97. Se hanno punito Rossi dovevano punire anche Marquez». Passando al calcio Marco Materazzi, che dopo la testata di Zidane di provocazioni e reazioni se ne intende, dice: «Quando ho provocato Zidane mi diedero due giornate, quindi andava punito anche Marquez». Da un eroe di Germania 2006 a un altro, l’ex ct Marcello Lippi: «Sto con Rossi, è caduto in un trappolone e chi chiede una punizione più grande lo fa solo per invidia». «La poca sportività mostrata da Marquez ha confermato che quanto detto da Rossi nei giorni prima del Gp era vero», ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò.
Dal mondo dello spettacolo. Tanti i pareri arrivati anche dal mondo dello spettacolo. «Rossi ha dovuto difendersi da un individuo che ha provato a tutti i costi a fargli perdere il mondiale – scrive Vasco Rossi – un’azione scorretta e vergognosa e la sanzione a Valentino è ingiusta». Dal mondo della musica anche i pareri di Cesare Cremonini («Marquez ha fatto il cane da guardia di Lorenzo puntando su Vale. È questa la MotoGp?») e Jovanotti («Valentino è uno sportivo leale. La situazione è lampante, Marquez ha provocato per poi fare la vittima»). Pure Fiorello sta con Vale: «Lo capisco, anch’io se mi provocano reagisco e poi me ne dispiaccio. Dovizioso e Iannone aiutatelo», è l’appello dello showman.
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