Aeep, Lega divisa sui conti Pavin boccia le vendite

CASTELFRANCO. Il caso Filippetto torna ad animare il consiglio comunale: del resto non poteva che essere così, dopo lo spiazzante annuncio del sindaco Marcon sugli assessorati all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, il primo affidato all’esterna Petronilla Olivato e il secondo riaffidato a Roberto Filippetto. Le scintille sono scaturite venerdì sera subito dopo l’ufficialità della nomina in apertura di un consiglio che si protratto fino alle due di mattina e che anche nelle fase terminale ha visto un colpo di scena, con protagonista la consigliera di maggioranza Mary Pavin che è andata controcorrente rispetto ai suoi colleghi sul tema Aeep. Dai banchi dell’opposizione si è subito preteso di capire quando sono state rimosse le cause ostative dell’incompatibilità tra il ruolo di assessore e professionista per Filippetto, arrivata anche all’attenzione dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. E saputo che era avvenuto solo il 2 maggio, con la consegna delle dimissioni dal collegio dei geometri e dal ruolo all’interno dello studio Geo Service, si è scatenata la bagarre. Soprattutto tra la maggioranza e la consigliera Tiziana Milani, che aveva sollevato il caso nell’ottobre 2016. «Quando è emersa la questione incompatibilità sono subito intervenuto con il ritiro delle deleghe. Ma fino ad allora nessuno se ne se era accorto, neanche la consigliera Milani». Che replica: «Ricordo che insieme a due altri consiglieri feci ad ottobre 2013 mentre ero ancora in maggioranza una richiesta di accesso agli atti per verificare compatibilità degli incarichi di Filippetto. Inutile dire che la mia storia parla da sé. Uscii dalla maggioranza qualche mese più tardi e oggi siedo sui banchi opposti». «Se allora Tiziana Milani aveva già ravvisato qualcosa e non ha detto nulla», controbatte Marcon, «se non altro siamo davanti a una scarsa responsabilità». Al momento del voto sul bilancio di Aeep (dopo l’una e mezza) invece quello che sembrava un colpo di scena: la consigliera Mary Pavin annuncia la sua astensione al voto, “rompendo” così la solidità della maggioranza. Un dissenso per non essere stata scelta come assessore all’Urbanistica, come qualcuno ha malignato? «Non è così, il mio appoggio al sindaco Marcon rimane incondizionato, più che altro una scelta di cuore», dice la consigliera architetto che aveva proprio gestito nel 2008 il passaggio tra Iacp e Aeep delle case popolari, «Non posso condividere che di fatto si gestisca l’Aeep come una curatela fallimentare, mettendo in vendita tutto il patrimonio, senza almeno cercare di trovare soluzioni per risollevarne le sorti. Parlo ad esempio di verificare se ancora sussistono le motivazioni per cui c’è chi da anni paga un affitto di dieci euro al mese e di trovare altre strade oltre alla vendita per il complesso delle Clarisse che tornerà all’asta per 3 milioni e mezzo, quando invece è stato acquistato a 4 milioni e mezzo. Quello che contesto è l'assenza di un progetto sul futuro di Aeep: circa le Clarisse credo che la svendita non è l'unica via di uscita. Ritengo che ci sia la possibilità di valorizzare questo patrimonio». E lo dice con cognizione di causa: proprio una ipotesi sulle Clarisse sarà il tema della sua tesi di master in Rigenerazione Urbana che sta preparando insieme ad altri colleghi.
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