Addio Luigi, maestro delle stoffe

La sua bottega era in vicolo Rialto, aperta a fine degli anni Sessanta con il socio Sergio, per trent’anni tenne banco in materia di stoffe e soprattutto classe. Si chiamava Ariston e lui, che tutti chiamavano Giorgio, all’anagrafe era in realtà Luigi Schiavon.
Sportivo, curioso, perfino un po’ eccentrico, animò la vita del commercio cittadino per trent’anni spaccati dando alla città l’opportunità di scoprire tessuti, disegni, materiali per vestirsi, vestire, adornare. «L’Ariston era un vero e proprio punto di riferimento» racconta il figlio Andrea, «mio padre ha vestito le spose più prestigiose della Treviso... ricordo ancora le sue vetrine, quasi un marchio di fabbrica... inconfondibili». La passione e la capacità di Schiavon erano tali da aver lasciato un ricordo profondo anche chi, come Mario Borsato, in quegli anni, cresceva come stilista e disegnava la moda di Treviso, e non solo: «Giorgio per primo mi ha fatto appassionare a questo lavoro» avrebbe raccontato lo stesso Borsato alla famiglia di Schiavon, «sono stato un dei suoi più affezionati clienti. Aveva un gusto infinito e fu uno dei pochi a credere nelle mie qualità». Seguiva le stoffe, le tendenze, la produzione delle aziende della sua Treviso e del resto del mondo. Frequentatore delle botteghe come delle sfilate, Schiavon era anche uno dei volti della piazza, intesa come vita cittadina e sportiva, appassionato tennista, frequentatore assiduo del Tennis club, aveva anche un altro vezzo: «Non ha mai voluto far sapere l'età» racconta il foglio Andrea, «era un esteta e orgoglioso di dimostrare 30 anni di meno».
È mancato vinto da una lunga malattia ormai settantenne. Lascia la moglie Loredana e i figli Cristina, Monica e Andrea . I funerali verranno celebrati nella chiesa di Santa Maria del Rovere mercoledì alle 15. Treviso, perde un altro pezzo della sua storia. (f.d.w.)
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