Addio Corona, negoziante e anima critica del centro della Marca

TREVISO. È stato il primo franchiser di Benetton con il Jeans West di piazza Borsa, apripista di una formidabile stagione. Ha fondato e poi guidato TrevisoViva, ha ideato le lotterie natalizie. Un protagonista della vita della natia Oderzo e di Treviso, ma ha avuto negozi anche a Jesolo e Bassano. Fino a sei, in contemporanea.
Emilio Corona, spirato domenica a 85 anni per una complicazione polmonare, non è stato solo un protagonista del commercio, dell’associazionismo e della politica cittadina. E’ stato uno spirito libero e liberale, ideale di una vita dedicata a tutelare impresa e commercio. Vis polemica e dialettica irriducibile, fino a poter parlare pubblicamente ai Trecento, in consiglio. A costo di mettersi contro l’Ascom, con memorabili polemiche quando tuonava «noi di Trevisoviva non saremo mai i pulcini e voi la chioccia», dove il voi stava per l’associazione di categoria di Confcommercio.
Per tutti era Lio. «Era pieno di vita, un pioniere, che non aveva paura della modernità e del progresso», dice commosso l’amico Alberto Adami, «gli piaceva la novità. E aveva un’energia invidiabile».
«Era un personaggio, imprevedibile, non facile, ma con una grinta straordinaria, non ha mai avuto paura di dire le cose in faccia», ricorda Mirella Tuzzato, anima di TrevisoViva, «e quanta voglia di assaporare le gioie della vita. Abbiamo fatto tante battaglie, lui ha sempre guardato avanti».
Avrebbe voluto fare il giornalista e lo scrittore, ma la tragedia del padre Tarcisio, gioielliere ucciso in una rapina, lo costrinse a raccogliere il testimone. Quindi l’allargamento con l’avvio del negozio di abbigliamento insieme allo zio Ciro. E infine lo sbarco a Treviso, in piazza Borsa, con il franchising di Benetton. E in una sequela ininterrotta l’impegno politico nel Pli con i sodali Ferrero e Bettero, la presenza in piazza (quante battute con gli avversari, comunisti in primis), l’impegno con i colleghi del centro e la lunga stagione di TrevisoViva. Negli anni ’90, si era avvicinato a Forza Italia.
Fra le sue passioni, la letteratura americana contemporanea, lo sci e il tennis, il Milan, i viaggi; e il giornalismo, che coltivava con un suo blog, sempre attento alla vita della città. E i libri di racconti, le lettere ai giornali.
Lascia la compagna Silla, e i tre figli avuti dal matrimonio: Alberto, titolare di un ristorante in Friuli; Stefano, che aveva raccolto il testimone del negozio opitergino, e Carlo; il fratello Bruno e la sorella Paola.
I funerali di Corona si terranno a Treviso, mercoledì alle 14,30, a S. Maria Maddalena.
A Silla Calesso, agente della concessionaria di pubblicità Manzoni, le condoglianze della redazione, del personale de La tribuna di Treviso, e dell’agenzia Manzoni di Treviso .
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