Addio a Renato Brunello, ex direttore di “Fiamme verdi”

CONEGLIANO. Il cappello alpino adagiato sul tricolore dell’Anpi, sopra la bara di legno chiaro, ha accompagnato nell’ultimo viaggio Renato Brunello, classe 1927, sportivo, attivo nel sociale, alpino,...

CONEGLIANO. Il cappello alpino adagiato sul tricolore dell’Anpi, sopra la bara di legno chiaro, ha accompagnato nell’ultimo viaggio Renato Brunello, classe 1927, sportivo, attivo nel sociale, alpino, direttore per 25 anni della rivista “Fiamme Verdi” della Sezione Ana di Conegliano. È stato salutato ieri mattina nel duomo di Conegliano gremito di amici e di persone che lo hanno stimato, ma soprattutto di tanti alpini che hanno reso omaggio al loro direttore.

Fuori del duomo la banda della Città di Conegliano, di cui Brunello era stato presidente, ha intonato alcune note di commiato. Gli alpini schierati con le loro insegne e le bandiere dell’Anpi hanno stretto in un abbraccio i figli Paola, Sergio e Olga. La morte del figlio Roberto prima e dell’amata moglie Lia nel febbraio scorso avevano scosso la salute di Brunello che comunque è stato presente alle cerimonie alpine del Triveneto e alla più recente “Porchetta in calle” con i “suoi” alpini del Gruppo Città. Storico capitano del Montebelluna calcio, Brunello aveva dovuto interrompre la sua carriera di calciatore per infortunio. Era stato tra i fondatori del Gruppo Alpini di Onè di Fonte e una volta trasferitosi a Conegliano era entrato subito nei ranghi della Sezione Ana. A Conegliano Renato Brunello ha dato il meglio di sé partecipando alla vita attiva della città e della Sezione Ana, anche da organista nella parrocchia di Costa e in molte attività di volontariato. Ed è al Renato Brunello volontario che si è rivolto, a nome degli alpini di Conegliano, Nicola Stefani poco prima della sepoltura nel cimitero di San Giuseppe. Ha invitato a prendere d’esempio la vita di Brunello, spesa a dare senza chiedere, sempre in prima linea.

Antonio Menegon

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