Addio a mamma coraggio «Un capolavoro di amore»
Seicento in chiesa per Elisa, il post di Renzi: «Ci ha insegnato qualcosa»

agostini AG.FOTOFILM lovadina funerale elisa girotto
SPRESIANO. Elisa porterà con sé la foto della sua bimba che muove i primi passi mentre la tiene per mano. Sotto l’immagine appoggiata sulla bara, la scritta “Cara mamma, proteggimi”, come in quei suoi primi passi incerti. È ciò che la piccola ha lasciato a mamma Elisa, come a stringere un legame reciproco, che di là continuerà in quella foto, di qua sarà scandito dai regali che la piccola scarterà ogni compleanno e ogni Natale fino alla maggiore età.
Il cuore di Elisa Girotto, la sua volontà di riuscire ad essere mamma fino in fondo anche dopo la morte hanno commosso l’Italia. Anche l’ex premier Matteo Renzi ieri ha voluto ricordarla in un post sul suo profilo Facebook: «Ci ha insegnato molto su cosa sia la vera bellezza della vita», ha scritto dopo aver ricordato la storia di questa famiglia di Spresiano.
Ieri mattina sono arrivate oltre 600 persone nella chiesa di Lovadina per dire addio a Elisa, c’era tutta la comunità – compreso il sindaco Marco Della Pietra – fortemente commossa, ma ammirata per la forza con cui la madre di 40 anni ha affrontato i suoi ultimi mesi di vita: sposandosi con Alessio in agosto, lasciando delle tracce di sè per la figlia che oggi, a solo un anno d’età, non può capire, ma nel corso della sua vita potrà conoscere più direttamente chi era la sua mamma attraverso i regali, gli scritti, gli audio che lei le ha lasciato.
«Ieri stavo passeggiando nel cimitero degli artisti di San Pietroburgo, dove sono sepolte tutte persone che per vari motivi hanno fatto qualcosa di grande», ha detto don Giovanni, all’inizio della cerimonia. «Ogni persona è un artista se cerca di fare un capolavoro con l’amore. E Elisa lo ha fatto: anche lei è un’artista, dell’amore». Nelle ultime settimane di Elisa, ridotta a letto dal tumore che aveva scoperto di avere un anno fa, ha cercato in molti modi di lasciare un eredità alla figlioletta. Non potendo più uscire per completare la lista dei regali, li ha comprati su Amazon, ognuno per uno specifico compleanno e per un Natale. «Ti spiegherò quando darglieli», ha detto ad Alessio. Ma non ha avuto il tempo di farlo. Elisa negli ultimi giorni era straziata dal pensiero che la piccola avrebbe dimenticato la sua voce, e allora insieme ad alcuni bigliettini nascosti in vari punti della casa, come sorpresa per la figlioletta, ha registrato alcuni messaggi vocali. Sarà come avere un pezzo in più della vita che mamma Elisa le ha donato, oltre ai racconti del papà Alessio.
È a lui che don Giovanni si rivolge più volte durante il funerale: «Alessio, potrai ancora amare», dice, usando le parole di Elisa. «Ti ho conosciuta quatto anni fa, quando da poco stavi con Alessio», è il ricordo letto durante la cerimonia dalla cognata di Elisa. «Eri allegra e solare, ho capito subito che eri quella giusta per lui. Vi ho chiesto spesso quando vi sareste sposati, perché attendevo di diventare la vostra cognata. Ora che lo sono da un solo mese e mezzo, ci hai lasciati. Ma dobbiamo accettarlo e andare avanti con il sorriso, come ci hai insegnato tu».
«Ora viviamo un momento difficile e straziante», sono le parole del fratello. «Ho sperato con te fino all’ultimo, ma nella disperazione mi hai insegnato molto. Come te stringerò la manina di Anna, insieme ad Alessio. Te ne sei andata in punta di piedi, ora ci vuole il coraggio che tu hai mostrato di avere». Lo stesso che Alessio proverà a infondere ad Anna.
Lui una sera, quando Elisa era ancora a casa, ha preso la vernice e il pennello e ha dipinto alcune frasi sulle pareti, erano incitamenti per la moglie. «Ora li cancellerò, a parte uno. Non mollare mai». È un messaggio per Anna. Che crescerà. E capirà.
Federico Cipolla
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