Addio a Franco Borghesani storico sindacalista Cgil e insegnante alle superiori

MOGLIANO

Viveva diviso tra Milano, luogo di lavoro e di forte impegno sindacale, e gli affetti familiari in provincia di Treviso, in particolare a Mogliano, città di residenza. Dopo una vita da pendolare, l’ingegnere Franco Borghesani ha attraversato tra Lombardia e Veneto anche la drammatica esperienza del Covid-19. Dopo due ricoveri, uno al Fatebenefratelli a inizio ottobre e l’ultimo al Ca’ Foncello, giovedì 19 novembre il sindacalista è stato sconfitto dalla malattia all’età di 79 anni. «Malgrado alcuni problemi cardiaci era ancora in salute» racconta la figlia Paola, «quest’estate, come ogni anno, dopo un intervento al cuore era andato a fare pesca subacquea in Sicilia. Non si fermava mai: doverlo perdere così è stato straziante». Il cordoglio per la sua scomparsa travalica la dimensione privata del lutto familiare, nel segno di un forte impegno civile riconosciuto in ambito sindacale. Originario di Mantova, ingegnere elettronico, fu assunto alla Montedison di Porto Marghera dagli anni ‘60: «Rinunciando alla facile carriera dirigenziale, scelse la strada del consiglio di fabbrica» ricordano i compagni della Flc Cigl Milano, «delegato di punta della Cgil nelle battaglie per l’ambiente e per i diritti del lavoro». Borghesani pagò con il licenziamento il suo impegno nei picchetti al fianco degli operai, durante gli anni di lotta al petrolchimico. Proseguì la sua attività professionale come insegnante, nel capoluogo lombardo, fu delegato della Cgil Scuola e terminò la carriera all’Itis Lagrange.

«Per le battaglie sindacali sostenute allo stremo Franco meriterebbe che una pietra del suo istituto gli fosse dedicata» ricordano i suoi compagni della Cgil, «poche settimane fa ci aiutava a cercare le migliori competenze della medicina del lavoro presenti sul territorio per metterle al servizio dei tanti lavoratori della scuola segnati dalla paura per un virus invisibile. Quel virus se l’è portato via senza darci la possibilità di salutarlo». Al cordoglio del sindacato milanese si aggiunge quello di Marta Viotto, segretario generale della Cgil Scuola del Veneto: «Lo ricordiamo per il suo straordinario impegno come docente e sindacalista».

Borghesani lascia la moglie Maria Teresa Donelli, storica militante del centro sinistra moglianese ed ex segretaria della locale sezione Pd, e i figli Marco, Giovanna e Paola: «È stato curato a fine settembre per una polmonite, a Milano» racconta la figlia Paola, «solo al quarto tampone è risultato positivo, è stato dimesso e trasferito in ambulanza con un viaggio estenuante a casa mia, a Preganziol, in isolamento domiciliare. Dopo 5 giorni il suo quadro si è aggravato ed è stato necessario ricoverarlo nuovamente in ospedale, a Treviso, dove ha attraversato 5 diversi reparti. È sempre stato lucido e vigile, fino a domenica, quando si è aggravato ed è stato intubato per la seconda volta. Voglio ringraziare il personale medico e gli infermieri per la grande umanità, la professionalità e la preziosa dedizione, la nostra esperienza però ci testimonia purtroppo una certa carenza nel territorio sul fronte dei protocolli di prevenzione e di gestione dei rischi di contagio». L’ultimo saluto, oggi alle ore 11.40, con rito laico nel piazzale antistante il crematorio. —



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