Accademia Acconciatori Il maestro Lunardi chiude la sua scuola I trofei, gli artisti, i ricordi

Sofferta decisione dovuta anche alla crisi scatenata dal coronavirus Ha allevato generazioni di talenti, sempre con stile e gusto del bello  

la storia

È il re degli acconciatori, ha vinto titoli internazionali, pettinato star come Gianni Morandi. Nella scuola fondata 37 anni fa Bruno Lunardi ha formato generazioni di giovani che oggi gestiscono saloni a Treviso e non solo. Eppure quell’istituzione, l’Accademia Acconciatori Trevigiana, ha chiuso i battenti e ora nella sede di Fiera rimangono aperti solo alcuni corsi.

«Abbiamo preso la sofferta decisione in accordo con il consiglio direttivo, troppi i problemi aggravati dal coronavirus» spiega Lunardi, classe 1938. Un uomo combattivo, energico, che nella vita ha lavorato sempre con entusiasmo e non solo nell’ambito professionale. Appassionato di sport, ha avviato la squadra di calcio e di ciclismo nel suo territorio d’origine, Badoere, suona la fisarmonica come volontario nelle case di riposo, colleziona auto e moto d’epoca che lucida a specchio, come fossero gioielli.

Cosa lo ha spinto ad alzare bandiera bianca? «L’emergenza sanitaria con tutte le regole e disposizioni onerose da rispettare per chi fa una professione a contatto con il pubblico». Non mancano le difficoltà organizzative, la segretaria storica che si è ammalata, i conti che non tornano: «Su 70 allievi ce ne sono almeno 60 stranieri e molti faticano a pagare le rette».

L’Accademia è una cosa seria, strutturata in tre anni di formazione di base e altri due di specializzazione per diventare maestro d’arte. Gli aspiranti acconciatori imparano ad affrontare taglio e piega ma scoprono anche i segreti delle acconciature storiche, come testimonia il libro curato da Bruno Lunardi con Marcella Bergamin, sponsorizzato dalla ditta Calven. È diffuso in tutta Italia e le 15 mila copie sono quasi esaurite.

Lunardi ama questo mestiere che permette di stare in mezzo alla gente e di raccoglierne le confidenze. Persone comuni ma anche star come Gianni Morandi che girando il film “La Cosa Buffa” del 1972 a Venezia lo volle accanto a sé, come testimoniano le foto esposte nel salone di Badoere, aperto nel 1961 e ora gestito dal figlio Stefano mentre la nuora Heidi, di origini svizzere, lavora nella bottega aperta a Cavasagra l’anno scorso.

Lunardi continua a elargire consigli e taglia ancora i capelli agli amici affezionati. La sua è la storia di tanti artigiani e imprenditori che hanno creato attività di successo praticamente dal nulla. «Io ho iniziato ad andare a bottega a 11 anni a Sant’Alberto e non mi sono più fermato». A 18 anni aveva già un salone tutto suo in viale Montegrappa, poi l’idea della scuola suggerita dall’ex titolare Antonio Altinier. Un tempo divisi, barbieri e parrucchiere diventano “acconciatori” con le legge del 1992 e Lunardi si tuffa nell’insegnamento, guidando la nazionale a Las Vegas, Mosca, Milano.

Due tra i suoi allievi ne hanno seguito le orme, vincendo trofei mondiali. Sono Claudia Furlan e Mirco Simonetto, titolari di saloni in viale Luzzatti e a Selvana. Alla fine dell’anno scorso una rimpatriata ne ha radunati 200, di riconoscenti allievi. Ora i battenti dell’Accademia si sono chiusi ed è un vero peccato prdere un pezzo di storia trevigiana. —

Laura Simeoni

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