Abusi, a messa solidarietà ai preti accusati

Saranno in molti oggi i parroci a leggere in chiesa la lettera di solidarietà firmata da quasi 200 sacerdoti, seminaristi ed ex seminaristi trevigiani in difesa di don Livio Buso e don Paolo Carnio, accusati di abusi e molestie dall’ex smeinarista Gianbruno Cecchin, di Galliera.
L’idea, partita dal parroco del Sacro Cuore don Giovanni Giuffrida e da suoi compagni di seminario, ha riscosso un crescendo di adesioni da parte di chi ha avuto esperienze nella comunità vocazionale e in generale nel Seminario, compresi i giovani che poi hanno scelto strade laicali. Tra i firmatari nomi noti della realtà ecclesiale, assistenti di associazioni importanti come l’Azione Cattolica, missionari e parroci. La lettera che esprime dolore e sconcerto per la sofferenza creata ai due sacerdoti accusati, verrà letta durante le messe domenicali e in alcuni casi lasciata in fotocopia sul tavolo degli avvisi.
È probabile che qualcuno ne parlerà nell’omelia, visto l’alto numero di parroci tra i firmatari che ieri sono aumentati con monsignor Antonio Genovese, parroco del Duomo di Montebelluna, don Mauro Mario Simeoni ordinato nel 1968 e ora a supporto delle parrocchie di Campigo e Salvatronda; don Luciano Marchioretto che di parrocchie ne guida tre (Altivole, Caselle, San Vito di Altivole) .E ancora i laici Giovanni Parolin, Andrea Zottarelli, Jacopo De Cecchi, Alessandro Carraro, Daniele Carraro.
Un a lista destinata a crescere poiché la notizia sta rimbalzando in Italia e all’estero dove operano missionari trevigiani, dal Ciad al Brasile alla Cina dove è attivo padre Gianni Criveller, in coda alla lunga lista che attesta una decisa levata di scudi a difesa non solo dei preti accusati ma dell’intero Seminario e della diocesi.
Alla lettera trevigiana si è affiancata ieri una presa di posizione molto simile, redatta dai sacerdoti dell’Alta Padovana, una zona compresa nella Diocesi di Treviso, che ingloba pure paesi del Veneziano e del Vicentino.
Proprio nel Padovano, a San Martino di Lupari, è parroco uno dei preti accusati, don Livio Buso. «Siamo perseguitati, ma non abbandonati"», scrivono 7 preti tra cui troviamo l’ex direttore della Caritas Tarvisina don Bruno Cavarzan , accanto a padre Umberto Andreetto e i don Luca Biasini, Giuseppe Busato, Renato De Lazzari, Flavio Gobbo, Etienne Yadia, Antonio Paro we Denis Vedoato.
Nella lettera pubblicata nel sito de “la Vita del Popolo”, definiscono «infamanti» le accuse, manifestano «la più completa fiducia e stima» nei confronti del Seminario e, facendosi portavoce dello sconcerto delle rispettive comunità cristiane, si dichiarano «stupiti e commossi per la solidarietà che molti, credenti e non, hanno espresso in questi giorni». —
Laura Simeoni
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