A Vittorio Veneto i cinesi trasformano gli spartitraffico in orti

Vittorio Veneto. Radicchio, insalata, cetrioli e tante altre verdure fra le auto di via Martel: la sorpresa dei passanti

VITTORIO VENETO. Via Martel, discount Levy’s Bazar. Il piazzale del piccolo centro commerciale, alle porte sud della città, è delimitato da alcune aiuole. Mai i vittoriesi si sognerebbero di trasformarle in coltivazioni orticole; eventualmente vi pianterebbero dei fiori, oppure lascerebbero crescere l’erba.

L’intraprendenza dei cinesi, invece, pone a coltivazione anche questi spazi. Ieri era giorno di pioggia, quella ideale per irrorare lavorazioni come queste, e l’ortolano si è operato per dissodare l’aiuola che divide il parcheggio del discount. È larga poche decine di centimetri ed è lunga, invece, parecchi metri. Una parte è già a produzione: spiccano radicchio, insalata, cappuccio, cetrioli ed altre verdure.

A prendersene cura sono gli stessi cinesi che hanno in gestione il supermercato e che, probabilmente, non riescono a rimanere con le mani in mano. Singolare, a questo punto, la proposta di Michele Bastanzetti, segretario del Consiglio di Quartiere di Ceneda. «Propongo, vista la condizione di certe aiuole e rotonde spartitraffico, che l’amministrazione comunale conceda ai cinesi di trasformarle in altrettanti orti», provoca Bastanzetti. Per la verità, davanti al Levy’s Bazar non transitano molte auto, per cui l’inquinamento è molto contenuto e un orto, al limite, ci può anche stare. Le rotatorie davanti al Corpo d’Armata o all’Ospedale, piuttosto che nei pressi del Victoria Sport, subiscono, al contrario, le ricadute di decine di migliaia d’auto al giorno.

«Senz’altro meglio i fiori o qualche pianta – conviene Bastanzetti - ma non l’abbandono come oggi si può constatare nella rotonda del Victoria. E, comunque, all’arredo urbano forese possono provvedere i numerosi profughi in attesa del permesso di asilo, anziché i cinesi super occupati in mille attività».

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