A Treviso torna la festa della Lega: «Ora l’autonomia, sì al terzo mandato»
Ospiti d’eccezione il presidente del Veneto, Luca Zaia, e il deputato Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e da due settimane vicesegretario federale della Lega

Dopo cinque anni, la festa provinciale della Lega è tornata a Prato Fiera, a Treviso. Otre 300 persone hanno partecipato all’apertura dell’evento, che ha ospitato un dibattito sull’autonomia differenziata.
Tra i presenti, i principali esponenti regionali del partito e figure storiche, con ospiti d’eccezione come il presidente del Veneto, Luca Zaia, e il deputato Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e da due settimane vicesegretario federale della Lega.
Da segnalare che oggi, invece, non ci sarà la presenza del ministro Matteo Salvini ma ciò non ferma il prosieguo della festa fino a domani sera. La serata è stata “turbata” dal deposito alla Corte di Cassazione di due quesiti referendari, votati dai consigli regionali di Campania, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna e Toscana, per l’abrogazione della legge sull’autonomia differenziata.
Stefani e Zaia hanno risposto con fermezza, proprio nel luogo dove, solo qualche settimana fa, si era tenuta la festa del Partito Democratico, con la partecipazione della segretaria nazionale Elly Schlein, da sempre contraria all’autonomia differenziata.
«Due milioni e mezzo di veneti ci hanno chiesto di portare a casa questo risultato» - ha dichiarato Stefani, riferendosi all’approvazione della legge quadro sull’autonomia differenziata - «Il 3 ottobre segnerà una data storica con il primo tavolo ufficiale dedicato alle materie non Lep (Livelli Essenziali delle Prestazioni), seguito da discussioni sulle materie con Lep. Qualora ci sia un referendum sull’autonomia, non bisogna andare a votare per non raggiungere il quorum che abrogherebbe una legge ottenuta dopo 30 anni di battaglie».
Alla domanda sulla sua possibile candidatura alla presidenza della Regione Veneto, Stefani ha risposto che «il partito è impegnato a portare a casa il terzo mandato a livello nazionale, lo faremo con tutte le nostre forze affinché Luca Zaia possa continuare ad essere il governatore di questa Regione».
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha commentato il deposito dei quesiti referendari di 5 regioni. «Prendiamo atto, ci costituiremo ad adiuvandum non per dare una mano al governo che riesce a difendere in modo sublime, ci insinuiamo nel dibattito perché ci consideriamo parte lesa» - ha dichiarato il presidente che poi, interrogato sulla possibilità di un terzo mandato, l’ha definito la situazione «un’anomalia tutta italiana».
Zaia ha spiegato che solo due cariche, quella del presidente della regione e del sindaco, hanno limiti di mandato. «Ciò vuol dire che un presidente di regione o un sindaco possono fare a vita in Parlamento o fare a vita il presidente del consiglio o il presidente della regione ma non rinnovare la propria carica. I veneti mi chiedono in continuazione di continuare: manca ancora un anno e tutto può succedere».
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