A Treviso arriva la carta dei diritti del verde: multe a chi pota male le piante

Treviso. Divieti e sanzioni pesanti nella Carta per la tutela di giardini publici e privati Multe salate per chi taglia siepi con strumenti pesanti o pota male gli alberi
DE WOLANSKI AG.FOTOFILM TREVISO LAVORI TA TAGLIO E POTATURA ALBERI DEL VILLA MANFRIN
DE WOLANSKI AG.FOTOFILM TREVISO LAVORI TA TAGLIO E POTATURA ALBERI DEL VILLA MANFRIN

TREVISO. Verde pubblico e privato, nel consiglio comunale del 24 gennaio - a meno di un rinvio, visto che stanno montando le polemiche - verrà adottata la “Carta dei diritti del verde”. E scatterà una vera e propria rivoluzione per i trevigiani del capoluogo che hanno la casa con giardino e alberature, o comunque che frequentano aree verdi comunali e giardini pubblici. Cosa cambierà? Per la prima volta nella storia di Treviso viene adottato un regolamento comunale ad alto tasso di tutela del verde pubblico, ma anche molto rigido per quanto riguarda la manutenzione del verde privato. E chi sgarra pagherà salato.

Facciamo qualche esempio. Vuoi tagliare un albero del tuo giardino? Dovrai comunicarlo al Comune. Non servirà il nullaosta di Ca’ Sugana, basterà dirglielo. Ma se non lo farai e abbatterai lo stesso la pianta, rischierai di ricevere un controllo dei vigili urbani e prendere una multa fino a 500 euro. Ma se informerai correttamente il Comune dell’abbattimento, poi dovrai anche sostituire l’albero segato con altri due alberi più piccoli. Non hai spazio nel tuo giardino? E allora, sempre a tue spese, dovrai piantare i due alberi più piccoli in un giardino pubblico. Se non lo farai, verrai multato.

E ancora: chi verrà beccato a sagomare in verticale la siepe di casa con una barra falciante - o altri strumenti rotanti - nata per tagliare l’erba dei fossati, prenderà una multa fino a 100 euro, perché è un marchingegno che rovina le siepi. Altro esempio: organizzi una manifestazione sulle mura o in villa Margherita, comunque in un’area verde pubblica e pianti con chiodi e viti manifesti sugli alberi, come capita soprattutto sulle mura dopo certe manifestazioni musicali, lesionando le cortecce? È prevista una sanzione dai 150 ai 250 euro.

Sono tutte novità contenute nella “Carta dei diritti del verde”, nata dalla precisa volontà politica della giunta del sindaco Giovanni Manildo di tutelare il patrimonio verde pubblico e privato. Ci ha lavorato sopra, tra gli altri, Paolo Pierobon, l’agronomo forestale che ha già curato la riorganizzazione del verde di villa Manfrin-Margherita e la potatura degli ippocastani sulle mura: «Era un regolamento necessario», dice. Che classifica le piante in alberi “normali”, di pregio e monumentali (di questi ce n’è solo uno a Treviso, in villa Margherita: chi lo toccherà ora rischia una multa dai 5 mila ai 15 mila euro). Di fatto, a Treviso gli alberi sani saranno tutti “tutelati”.

Sarà permesso abbattere senza problemi solo quelli morti, oggetto di fitopatologie, pericolanti, che possono creare danni strutturali a opere esistenti e per riqualificazioni ambientali. Stop. Per abbattere un albero “tutelato” bisognerà invece inviare comunicazione telematica Pec al Comune 30 giorni prima dell’abbattimento. E dopo l’abbattimento, scatterà la “compensazione ambientale”: ogni pianta abbattuta va sostituita con due più piccole, con una circonferenza del tronco non inferiore ai 16-18 centimetri.

In caso di abbattimento abusivo, se il Comune non riuscirà a risalire alla grandezza dell’albero segato, se vi beccano oltre alla multa si dovrà piantare un albero con circonferenza di 240 centimetri, misurati a un metro di altezza. Capitolo potature: se si faranno castrando gli alberi, saranno ancora dolori per il portafoglio. Sarà comunque vietato il taglio di rami di diametro superiore ai 20 centimetri. Vietata anche la capitozzatura degli esemplari arborei ornamentali: se sarà abusiva, altra stangata al portafoglio.

Alberature pubbliche, è praticamente vietato toccarle: nel regolamento c’è perfino una formula matematica per la stima del valore ornamentale e del danneggiamento. Stesso discorso per le siepi campestri. Nelle aree verdi pubbliche sarà vietato quasi tutto, anche raccogliere un fiore. Manutenzione del verde privato: parte la multa se le erbacce supereranno i 60 centimetri ma anche se ci saranno ristagni di acqua sul prato.



 

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