A Sant’Antonino la gara dei “barcari”

Per 600 anni, dalla metà del Trecento agli anni ’50 del Novecento, la loro presenza lungo il Sile era sinonimo di commercio. Poi l'evoluzione delle vie di comunicazione ha pressoché cancellato il...

Per 600 anni, dalla metà del Trecento agli anni ’50 del Novecento, la loro presenza lungo il Sile era sinonimo di commercio. Poi l'evoluzione delle vie di comunicazione ha pressoché cancellato il trasporto fluviale sul Sile e il loro mestiere è scomparso. Ora una iniziativa della parrocchia di Sant'Antonino rispolvera la figura dei barcari attraverso la prima edizione del palio e una mostra fotografica. L'appuntamento è per domani alle 15 all'altezza della passerella pedonale sul Sil Morto, dietro alla chiesa di Sant'Antonino. Sarà in questo tratto, che sarà allestito il campo di gara per il palio. Cento metri in tutto che le squadre, formate ciascuna da quattro persone, dovranno percorrere trascinando da terra una barca carica di balle di paglia che dovrà risalire la corrente. Le formazioni potranno essere composte da uomini e donne, senza limiti di età. Unica regola: i concorrenti dovranno indossare pantaloni al ginocchio e camicie o canotte bianche, proprio come i barcari. La squadra che impiegherà meno tempo a trascinare la barca nei cento metri vincerà una gita in laguna offerta dai Fratelli Stefanato di Casale. Le iscrizioni si raccoglieranno domenica mattina sul sagrato di Sant'Antonino. In contemporanea al palio sarà allestita nella zona del campo di gara una mostra fotografica con alcuni scatti d'epoca e cartoline che immortalano l'antico mestiere. Sant'Antonino vuole così riscoprire un elemento caratteristico della storia della comunità che affonda nei secoli. Dal 1350 al 1950 il traffico commerciale fra Treviso e Venezia aveva come via preferenziale proprio il Sile, vera spina dorsale della logistica dell’epoca. Lungo il corso della V° restera, la strada che fiancheggia il fiume sulla riva sinistra, veniva effettuato l’attiraglio dei barconi con i buoi o i cavalli ma, in caso di emergenza, anche a mano con le corde. Lo scalo di Sant'Antonino, attorno a cui si era sviluppato un quartiere, rivestì una grande importanza per la produzione e l’imbarco di granaglie e laterizi. (ru.b.)

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