Cinquanta esuberi alla Likum, lavoratori in sciopero
L’azienda ha annunciato cinquanta esuberi su 120 dipendenti, la Fiom Cgil ha proclamato 8 ore di sciopero, con presidio davanti agli stabilimenti di San Polo e Oderzo

Otto ore di sciopero di un pacchetto di 24, proclamate dalla Fiom Cgil di Treviso. Prende il via così oggi, giovedì 12 giugno, la protesta dei 120 dipendenti della Likum, produttrice di stampi e stampaggio per il settore dell’automotive, dopo l’annuncio di una cinquantina di esuberi e le mancate risposte sul futuro dei siti trevigiani di San Polo di Piave e di Oderzo.
Si è complicata in questi giorni la situazione dopo un susseguirsi di rinvii dell’incontro tra azienda e sindacato, che da quell’appuntamento si aspettava delle risposte puntuali e chiare sul destino dei posti di lavoro e dell’attività sul territorio. Per il sindacato dei metalmeccanici a monte c’è un’incertezza da parte di Accursia Capital, il fondo proprietario di Likum, sul mantenimento della produzione.
Ad oggi per l’intero organico è già aperta la procedura di cassa integrazione ordinaria, che anzi – motivo in più di preoccupazione per la Fiom Cgil – è agli sgoccioli, rispettivamente a giugno e a luglio per i due stabilimenti.
«Il destino di 120 lavoratori e lavoratrici, e delle loro famiglie, è oggi appeso a un filo - afferma senza giri di parole Francesca Cagnola della FIOM CGIL di Treviso -. Siamo molto preoccupati per la situazione e critici di come sta venendo gestita da Likum. Chiediamo risposte sulle decisioni che l’azienda intende prendere e pronti a rispedirle al mittente qualora non ci sia una seria volontà di tutelare i posti di lavoro e il reddito dei dipendenti. Cosa che al momento non sta succedendo. Incomprensibile perché non si stia guardando ad attivare un altro ammortizzatore sociale e a mettere sul piatto le reali intenzioni in merito all’attività, anche per definire un eventuale, seppur scongiurabile, reale piano di esuberi».
Contestualmente allo sciopero per l’intero turno di lavoro nella stessa giornata di oggi i lavoratori e le lavoratrici hanno organizzato un presidio di fronte allo stabilimento di Oderzo.
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