A Paese la strada è un colabrodo e il postino non passa più

PAESE. Ci sono voluti più di tre anni. Lettere, processioni negli uffici, telefonate per chiedere che via Ongarine si tramutasse in via Guardi. Motivo? Da anni non si vedeva recapitare regolarmente la posta a causa della strada dissestata che porta alla sua abitazione. I postini, di fatto, avrebbero dovuto percorrere almeno un chilometro di strade di campagna facendo lo slalom tra le buche prima di giungere alla sua abitazione isolata.
Ora, per il 66enne pensionato Carlo Renosto, di Castagnole, la buona notizia è arrivata. La giunta comunale di Francesco Pietrobon ha infatti dato il proprio “ok” al cambio di denominazione di un tratto di via Ongarine, circa 250 metri, che dalla zona industriale di Postioma – lungo via Guardi – portano una volta superato il passaggio a livello al civico 38, dove risiede appunto Renosto.
Il cambio, che diverrà ufficiale solo dopo che Prefettura e Soprintendenza avranno dato il proprio placet, permetterà così al personale di Poste Italiane che già si occupa di recapitare la corrispondenza in via Guardi – che è diverso da quello che segue via Ongarine – di arrivare facilmente anche al civico del signor Renosto. «Nel 2015 avevo inviato una lettera al sindaco in cui chiedevo questo cambio di denominazione, cosa che ho chiesto anche in almeno altre 8 occasioni» spiega Renosto, «più volte non ho ricevuto la posta, con le relative conseguenze quando si trattava di bollette, tasse o merce del corriere espresso. A volte i postini la recapitavano ad altre abitazioni, altre volte addirittura l’hanno inserita in un piccolo capitello di campagna: la strada è davvero messa male». Perché quel tratto di ormai ex via Ongarine, oltre a assere antipatico per chi lo deve percorrere in scooter, pare essere dimenticato da un po’. «In questa strada non è mai intervenuta nessuna amministrazione» prosegue il pensionato, «a sistemare la stradina comunale che porta a casa mia mi arrangio da anni, così come a potare i rami degli alberi che dalla vicina cava spesso invadono la strada. Questa è una zona lasciata a se stessa da sempre. Qualche volta, in occasione di corse podistiche, portano della ghiaia in altre zone della via, ma qui mai. Se ci aggiungiamo l’illuminazione serale assente e le difficoltà a ricevere il servizio postale beh... si arriva ad un limite». Un segnale positivo, dal municipio di Paese, è comunque finalmente arrivato. «Speriamo che questa sia davvero la volta buona», conclude Renosto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso