A Paese la guerra degli asili C’è «La casa del bambino» contro «Fattoria incantata»

PAESE. La crisi economica si sa, investe il mondo produttivo. Diminuiscono il denaro, il lavoro, la possibilità di fare carriera e anche di mettere sù famiglia. A diminuire è anche il numero di bambini. La concorrenza, a volte spietata, non si sviluppa solo tra negozi ma anche tra strutture per l’infanzia. E così, mentre nelle aule degli asili nido cala il numero dei bambini, aumenta la volontà di chiedere e ottenere il rispetto delle regole da parte dei concorrenti. Succede anche a Paese dove le due titolari dell’asilo nido “La casa del bambino” puntano il dito contro la ludoteca “La fattoria incantata” accusando la struttura di offrire servizi identici a quelli di un classico micronido e sottraendo così lavoro alle strutture adibite alla normale mansione, che in paese sono ben cinque. «Non è giusto che una ludoteca possa offrire servizi come la mensa e l’angolo per il riposino alla pari di una struttura come la nostra» sostiene Carmela Francomacro, titolare del micronido, «inoltre non è nemmeno corretto che possa garantire ai bambini il servizio di babysitteraggio tutto il giorno». «Nessuna mensa dentro alla mia ludoteca» risponde Diana Martin, proprietaria della ludoteca e responsabile dell’Associazione “Il rifugio di Geronimo” di Ponzano, che aggiunge: «Questa mattina sono venuti i sanitari dell’Usl a fare un sopralluogo e hanno trovato tutto a norma di legge». La polemica però non si spegne e il caso è arrivato dritto sul tavolo del sindaco, con la richiesta che l’amministrazione comunale avvi controlli più serrati contro ogni possibile forma di concorrenza “sleale”. «In effetti abbiamo ricevuto diverse segnalazioni, anche dalla coordinatrice dei nidi di famiglia Licia Rodriguez», conferma Rino Franceschi, responsabile dello Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune di Paese, «il problema è stato delegato alle Usl che in questi giorni effettueranno più controlli in diversi momenti della giornata per vedere se veramente la ludoteca non rispetta le normative previste per le strutture di questo tipo, che effettivamente si dovrebbero limitare a fungere da spazi ricreativi e destinati alla sola comunicazione». In passato, peraltro, la struttura finita nel mirino degli asili nido di Paese non ha mai dato problemi particolari ed è sempre risultata in regola. La polemica però non si spegne e il Comune annuncia nuovi controlli.
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