A Mogliano centri vaccini accorpati per colpa del caso Petrillo

Mogliano perde il servizio: verrà svolto solo a Treviso, Preganziol e San Biagio L’Usl 2: «Serviranno bacini più grandi garantendo la presenza di due infermieri» 

MOGLIANO. «Il distretto di Mogliano avrà nuovi servizi e maggiori spazi». L’assessore ai Servizi sociali del comune Tiziana Bau rassicura e promette importanti novità nel prossimo futuro per la sede di piazza Donatori Sangue. Il trasferimento del servizio vaccini da Mogliano a Preganziol, «non deve» dunque rappresentare, secondo l’amministrazione comunale del sindaco Carola Arena, un campanello d’allarme.

«Questa riorganizzazione», spiega Bau, «rientra in una politica generale dell’Usl 2 di Marca che, dopo il caso delle mancate vaccinazioni (il caso Petrillo, ndr), ha deciso di organizzare diversamente il servizio: si è scelto di creare tre centri per le vaccinazioni. E Treviso, Preganziol e San Biagio sono i tre unici punti che consentono di servire un elevato bacino d’utenza e di garantire la doppia presenza degli infermieri. Abbiamo segnalato la difficoltà delle famiglie, ne abbiamo discusso, ma è una scelta di esclusiva competenza dell’Usl 2, sulla quale, malgrado il dialogo, non c’è stato margine di trattativa».

Dopo anni di tira e molla sul trasferimento del distretto al Gris, Mogliano viene quindi ancora penalizzata? «Con l’Usl 2 c’è un tavolo aperto che presto darà comunque i suoi frutti», continua l’assessore, «attualmente manteniamo tutti gli altri servizi, abbiamo accettato lo spostamento di quelli che probabilmente creavano meno disagio. Con il nuovo distretto offriremo servizi potenziati, più efficienti e più vicini al cittadino».

E il direttore del distretto sud dell’Usl 2, Francesco Rocco, conferma: «Entro i primi mesi del 2019 potrebbe concretizzarsi l’ampliamento e la riqualificazione della sede di piazza Donatori Sangue», spiega, «il progetto, frutto del lavoro congiunto tra i nostri tecnici e quelli del comune, attende ora solo il via libera della regione».

Sull’accentramento del servizio vaccini Rocco, ai dubbiosi, risponde invece così: «Dobbiamo passare da una logica di stampo un po’ campanilistico, per cui l’unico aspetto importante è la vicinanza, a una valutazione complessiva. La qualità del servizio si lega ad alti volumi di prestazioni. Nel caso dei vaccini e dei pap-test, che vengono effettuati una tantum, offriamo notevoli garanzie e maggiore disponibilità d’orario. Per fare l’esempio di Casale, la distanza aggiuntiva è minima e l’apertura è triplicata da 7 ore alla settimana alle 21. Nei casi di difficoltà dovuti alla crisi economica, o alla non autosufficienza, basta fare una segnalazione e si garantisce il servizio domiciliare».

 

Argomenti:vaccinazioni

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso