A Ca’ Avenale un nuovo centro per i malati di Alzheimer

Ieri l’inaugurazione. Incertezza invece sul futuro della struttura prevista dal Comune in viale Europa: pochi soldi da Venezia
CASTELFRANCO. Casa Pedol diventa Ca’ Avenale: «servizio sollievo» per i malati di Alzheimer e le loro famiglie. Incertezza sul centro Alzheimer in casa Macola: «Stiamo lavorando su ipotesi alternative», annuncia il sindaco. E’ stata inaugurata ieri Ca’ Avenale, dopo il restauro dello stabile settecentesco di via Ospedale, di proprietà del centro residenziale per anziani Domenico Sartor. L’edificio ospiterà un centro per i malati di Alzheimer e le loro famiglie, con servizi di auto e mutuo aiuto, uno sportello informativo e il «servizio sollievo» garantito da volontari che si occuperanno dei malati per alcune ore.


Nello stesso stabile saranno ospitati anche l’associazione Iris-Insieme per l’Alzheimer, promotrice del servizio, un ufficio di assistenza legale e In Concerto, consorzio di cooperative sociali che fa capo a L’Incontro. Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Maria Gomierato, il presidente della casa di riposo Vito Toso, l’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, il presidente della conferenza dei sindaci dell’Usl 8 Mario Frasson e il direttore generale dell’azienda sanitaria Gino Redigolo, concordi nell’auspicio che il nuovo servizio possa aiutare chi è colpito dall’Alzheimer, vera e propria malattia familiare.


C’è incertezza, invece sul nuovo centro diurno per malati di Alzheimer di cui si discute ormai dal 2002. Risale ad allora l’ipotesi preferita dall’amministrazione comunale: il Comune avrebbe messo a disposizione il luogo (casa Macola, in viale Europa), mentre la Regione avrebbe pensato ai finanziamenti. Fu scartata la proposta, avanzata da alcuni, di realizzare il centro all’interno dell’area della casa di riposo, per risparmiare risorse. La disponibilità da parte della Regione si è in realtà rivelata inferiore al previsto, ma nel marzo 2006 ha comunque stanziato 600 mila euro per la realizzazione del centro.


L’opera ha costi ben maggiori (si parla di 2 milioni di euro) e i restanti finanziamenti ancora non ci sono. «Stiamo ragionando con la Regione perché ci confermi il trasferimento di 600 mila euro - spiega il sindaco Maria Gomierato - L’idea resta casa Macola, ma stiamo lavorando anche su ipotesi alternative. Potremmo riuscire a trasferire il finanziamento su un altro immobile, la cui ristrutturazione costi meno».

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