25 aprile e 1 maggio Ipermercati aperti

Sindacati nuovamente sul piede di guerra per le aperture dei supermercati previste per oggi, giorno della Liberazione e soprattutto per mercoledì 1 maggio, Festa dei lavoratori. Saranno in molti a...
Di Valentina Calzavara

Sindacati nuovamente sul piede di guerra per le aperture dei supermercati previste per oggi, giorno della Liberazione e soprattutto per mercoledì 1 maggio, Festa dei lavoratori.

Saranno in molti a tenere le saracinesche alzate in città e dintorni. Fatta eccezione per il Famila di via Sant'Antonino e per la Coop, la grande distribuzione non rinuncerà a un possibile giorno di shopping per la propria clientela, dai Giardini del Sole di Castelfranco passando per il Panorama di viale della Repubblica, per il Billa di viale 4 Novembre a Treviso, dall'Emisfero di Silea al Leclerc di Olmi, la giornata si potrà trascorrere tra scaffali e banco frigo.

Un'assurdità, commenta Luisa Buranel, segretaria Filcams Cgil: «Il problema persiste, gli incassi continuano a diminuire ed è insensato continuare a tenere aperto. C'è poi lo specchietto per le allodole degli sconti del festivo, che attirano le persone e fanno morire le attività commerciali più piccole». Nadia Carniato della Cgil, Massimo Marchetti della Uil ed Edoardo Dorella della Cisl aggiungono: «Oggi ricorre una festa che rappresenta la storia di uomini e donne che hanno lottato per la libertà e i diritti delle persone e del loro territorio: in una giornata così importante vogliamo ricordare le nostre tradizioni, le nostre feste, la nostra storia e vogliamo rispettare i valori. Non trasformiamo un giorno di storia e di ricordo solo in una banale festa del consumo».

Ma il decreto “Salva Italia” non si trascina via solo il giorno della Liberazione. Ancor più gravi, a detta dei sindacati, saranno le aperture del Primo maggio, ultimo baluardo del riposo lavorativo: accadrà per esempio al Panorama di viale della Repubblica, al Billa di viale IV Novembre, al Cadoro di via Cal di Breda e ai Giardini del Sole di Castelfranco.

Una scelta che come al solito “precetta” i lavoratori, continua Buranel: «A rimetterne sono sempre e comunque i dipendenti cui viene richiesto di lavorare sempre più ore. Pur conoscendo i propri diritti i lavoratori sono costretti a dire “signor sì” al datore per mantenersi il posto e questo a discapito della loro vita familiare e sociale. Ribadisco che siamo loro vicini, tanto che la raccolta firme per liberare la domenica continua». E il Primo maggio alle 10 si terrà in Piazza dei Signori la manifestazione “Uniti per il lavoro” che coinvolgerà il mondo trevigiano del volontariato, dell'imprenditoria e dei lavoratori. Una circostanza, secondo i sindacalisti, che avrebbe dovuto spingere i centri commerciali a fermarsi almeno per un giorno.

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