Compagne maltrattate con schiaffi, pugni e calci Due mariti a processo

gaiarine / mareno

Raffica di processi per maltrattamenti in famiglia in tribunale a Treviso. Un reato tra i più perseguiti nella Marca. Due i casi emersi ieri nelle aule del palazzo giustizia del capoluogo. Il primo a Gaiarine e il secondo a Mareno.

Ma andando per ordine, un trentenne di origine stranieri, all’epoca dei fatti residente a Gaiarine, ha patteggiato la pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione davanti al giudice delle udienze preliminari Marco Biagetti. L’uomo era accusato di aver maltrattato la moglie, davanti al figlio minore (cosa questa che costituisce un’aggravante), «in particolare - si legge nel capo d’accusa - percuotendola con schiaffi, pugni, stringendola al collo, provocandole in alcune occasioni lesioni, insultandola e minacciandola di morte frequentemente. Tutti fatti avvenuti tra l’agosto 2020 e il 13 settembre dello stesso anno, data in cui la moglie denunciò il coniuge per maltrattamenti ai carabinieri. Non meno cruente le azioni che la procura della Repubblica contesta ad un 53enne di Mareno di Piave (difeso dall’avvocato Remo Lot), accusato di aver maltrattato la moglie dal gennaio 2014 al maggio 2017 con lo scopo di farle accettare le condizioni della separazione. Sono molteplici le azioni violente contestate nel corposo capo d’accusa che parla di violenze e vessazioni fisiche e psicologiche. Tra i vari episodi, che riguardano continue aggressioni a suon di calci e pugni, all’uomo si contesta anche di aver lanciato una tazza di tè bollente contro la moglie nel gennaio 2017. In un paio di casi, la donna, pur a malincuore, dovette recarsi al pronto soccorso uscendone poi con certificati medici che attestavano prognosi di guarigione di 5 giorni. Non solo. L’uomo è anche accusato di aver in tre occassioni costretto la moglie a subire palpeggiamenti nelle parti intime. Un fatto questo che gli è valso l’accusa di violenza sessuale. Il processo, iniziato ieri davanti al collegio presieduto dal giudice Francesco Sartorio, è stato rinviato al 2 dicembre per l’audizione dei testi dell’accusa. —





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