Zava, l’uomo che sussurra ai cavalli

E' sicuramente un personaggio di riferimento nel mondo dell'ippica non solo trevigiana ma veneta: Marino Zava, classe 1945. Il suo è un cognome illustre, perché legato alla passione per i cavalli e alla fervida attività del padre Mario, vice presidente già nel '46 della Società Trevigiana Corse Cavalli, tre anni più tardi fondatore del Circolo Ippico Trevigiano e, dieci anni dopo, di quello veneziano, oltre che presidente della Scuola di Equitazione di Treviso per moltissimi anni. Con il padre, Marino, seppur giovanissimo, collabora all’organizzazione degli Europei di salto ostacoli juniores e dei Mondiali seniores di salto (vinti dal mitico col.Raimondo D’inzeo) nel 1960 al Lido di Venezia. Negli anni ’60 opera all’ippodromo Sant’Artemio come starter alle corse al galoppo, ispettore di percorso, commissario di gara e aiuto segretario alle corse al trotto, per affiancare poi il conte Cesare Persico nella costituzione del Comitato Triveneto Fise nel 1973, prima come revisore dei conti, poi come consigliere ed infine come vicepresidente (attualmente per il quarto quadriennio olimpico), sempre presente nel direttivo in questi quaranta anni.
«L'ippica è stata in famiglia una vera passione», ammette Zava, «che mi coinvolge ancor oggi come componente di varie commissioni federali nazionali, come docente di corsi di formazione ed aggiornamento tecnico, come coordinatore nazionale dei giudici di gara del salto ostacoli. Sono stato direttore di campo, ispettore tecnico federale, nonché presidente di giuria ed organizzatore di molte manifestazioni equestri nazionali ed internazionali. Fino a giungere alla Stella d'Argento al merito sportivo del Coni del 2004».
Una vita tra i cavalli... «Certo, con la voglia di veder sempre crescere questo mondo così affascinante. Aggiungendo di domenica in domenica impegno e passione. Uso dire che nel lavoro sportivo nulla è permanente come il cambiamento...».
Com'è la situazione dei circoli ippici trevigiani? «Su circa 150 operanti in Veneto, ben 31 sono in provincia di Treviso, un numero praticamente inalterato da alcuni anni; il circolo più vecchio e titolato è il Centro Equestre Veneto di Mogliano, dal lontano 1973, dove tutt'ora monta a cavallo ed insegna l’olimpionico Alessandro Argenton (oro a squadre nel completo a Tokyo e argento individuale a Monaco, ndr). Anche i tesserati praticanti l’equitazione sono in provincia circa il 20% del Veneto: un migliaio quelli non agonisti, più di 500 quelli agonisti veri e propri. In questo movimento spiccano alcune belle evidenze: per esempio i giovani del Circolo Ippico Alle Noghere di Paese, vincitori nel 2011 ai campionati italiani di volteggio, o il Circolo Ippico Cristallo di Casale sul Sile, che si distingue per attività e iscritti. Al trevigiano Luigi Favaro è stato consegnato da poco dalla Federazione il diploma di Master d’eccellenza come istruttore di equitazione, massimo riconoscimento da pochi ottenuto finora in Italia. Uno sport, il nostro, che nonostante tutto continua... a galoppare».
Prando Prandi
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