Volley, il Susegana è quasi un’azienda: «Il vivaio è il fulcro del progetto»

SUSEGANA. Con un passato da calciatore ma tre figlie che hanno scelto la pallavolo, Luca Ros non poteva che sposare questo sport. Nei primi due anni da presidente della Pallavolo Susegana, società storica non solo per gli anni di servizio ma anche per l'attenzione che ha sempre dedicato al settore giovanile, Ros ha portato diversi cambiamenti per innestare nello sport quanto di buono c'è nelle aziende: formazione per dirigenti e allenatori come se fossero dipendenti; e sperimentazione di progetti.
Presidente, possiamo definire la società un'azienda?
«Abbiamo portato nella società logiche quasi aziendali, standard da rispettare, un'immagine nuova, coinvolgendo professionisti ed allenatori esterni come Agostino Arena per la C e Teresa Biasi per le giovanili e puntando ad un allineamento continuo tra le figure chiave della società: dirigenti, allenatori e genitori».
Il ripescaggio vi porta, per la prima volta, in C femminile, quali sono gli obiettivi?
«L'anno scorso non eravamo al top come livello tecnico ma eravamo al top come unione della squadra, e quando è arrivato il ripescaggio abbiamo deciso di provarci. Vogliamo divertirci facendo bene nei risultati, puntiamo alla salvezza per costruire qualcosa di più competitivo l'anno prossimo, anche se si spera sempre di andare oltre le aspettative».
Tra le sperimentazioni con altre società c'è il progetto "Fast". Di cosa si tratta?
«Sono selezioni di atlete under 14 e 16 femminili della Pallavolo Susegana e dalla Spes Conegliano create per coltivare i talenti e farli crescere all'interno del territorio. Il progetto si è dimostrato vincente per tutti: le ragazze sono stimolate dalla possibilità di far parte di una selezione "agonistica"; chi non vi rientra è motivato a migliorare e trova più spazio in campo e c'è un valore aggiunto nel condividere stili di allenamento diversi. L'altra sperimentazione nasce dalla difficoltà nel fare la squadra maschile quindi abbiamo creato assieme all'Aurora ed al Nervesa il Pool Prealpi per la prima divisione».
Quanto è importante il settore giovanile?
«È centrale: siamo orgogliosi di collaborare con la Anderlini Modena, che ci dà la possibilità di scambi di allenatori e di idee. La C femminile e la prima divisione maschile sono poi da traino per tutti i piccoli pallavolisti che sono linfa vitale di ogni società».
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