Vertemati avverte TvB «Treviglio ci proverà Ora non accettiamo di fare la comparsa»

Nessuno si illuda di vedere domani un Treviglio stanco o, a maggior ragione appagato: il fatto di essere arrivato in semifinale attraverso 10 partite una più combattuta dell’altra non deve ingannare, qualche inevitabile problema fisico può essere superato grazie all’entusiasmo di una squadra arrivata a questo punto contro ogni pronostico. «Indubbiamente per noi è stata una conquista continua - fa coach Adriano Vertemati, ex Benetton - quattro volte abbiamo giocato per sopravvivere, visto che nelle garequattro eravamo sotto 2-1. Tutto questo naturalmente ci fortifica nel morale ma ci stanca nel fisico: sinceramente sarei molto più felice se si giocasse mercoledì e non domenica, poi naturalmente c‘è da dire che Treviso, eliminando Rieti 3-0, si è guadagnata il diritto di riposare. Giusto così, altrimenti non ci sarebbe questo meccanismo».
Stare inattivi 10 giorni è sempre un vantaggio?
«In questo caso sì. Dopo che hai giocato 36-37 partite non è che perdi il ritmo se stai fermo qualche giorno ed anzi se ti puoi allenare tranquillamente per tutta la settimana. Tra il giocare dopo tre o dopo dieci giorni io, che ne ho fatte dieci in tre settimane, scelgo senz’altro i dieci».
Non negare almeno il fatto di non avere nulla da perdere.
«Quando arrivi lì tutti vogliono vincere, nessuno accetta di fare la comparsa: i miei giocatori non possono entrare al Palaverde e dire “come va, va”, in tal caso rischierebbe di finire molto male. E non penso nemmeno che se dovessimo perdere garauno saremmo così sereni».
Comunque non partire favoriti evidentemente vi fa bene.
«Di sicuro è un vantaggio, su questo non ci piove».
Quale De’ Longhi vi aspettate domani in garauno?
«In garacinque a studiarci c'era Galigani: mi aspetto una squadra molto aggressiva, che cercherà di azzannarci, di mettere pressione e fisicità con tanti giocatori, se ne vedono poche a livello difensivo. E con gente di altissima qualità, con un ottimo ritmo di esecuzione offensiva, si passano la palla. E giocatori di gerarchia: uno per cui impazzisco, Uglietti, non è un primattore. Voglio dire: una squadra forte non ne ha 10 di forti ma ha tutti i ruoli coperti nel modo giusto. La stella c’è, Logan, molto buoni anche Burnett e Tessitori, poi gli altri completano».
Lo stesso si potrebbe dire per voi: giocate di squadra.
«Assolutamente. La nostra gioventù ora è un vantaggio: hanno fame, sentono meno la fatica, non s’accontentano».
A Treviso hai rapporti ancora con qualcuno?
«Certo, ho ancora tanti amici. Ho ricevuto decine di telefonate ed al Palaverde torno sempre volentieri. Lì ho sempre perso, anzi non ci sono mai andato nemmeno vicino...». —
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